L’altra notte ho sentito mia moglie litigare con sua madre. Non crediate che gridassero, le Rwandesi non gridano mai. Ma la loro voce si era abbassata di un’ottava e sembrava un brontolio di tuono (mentre in caso di lite quella delle loro consorelle europee sale di un’ottava e sembra lo strillo di un'aquila), così ho capito che stavano litigando. Oltre a tutto mia moglie aveva lo sguardo delle grandi occasioni, quello che colerebbe a picco una corazzata e fa paura perfino a sua madre. Una traduzione postuma mi ha rivelato il seguente dialogo: “Dorme dentro!” “Dorme fuori!” “Ho detto che dorme dentro!” “Ho detto che dorme fuori!” Il pomo della discordia era il boy Jean-Baptiste. Secondo Marguerite doveva dormire in cucina, secondo mia moglie doveva dormire nell’alloggio dei boy perché di notte vuole chiudere tutte le porte della casa.
Ho aspettato un po’, poi ho preso mia moglie per un braccio e l’ho tirata via. Mentre la trascinavo verso la camera, sua madre ha borbottato qualcosa come “non sono più padrona in casa mia.” “Quell’ingrata!” è sbottata mia moglie come siamo arrivati in camera. “Ho cacciato i parassiti, le ho rimesso in sesto la casa che sembrava un porcile e guarda come mi tratta!” Le ho fatto notare che, oltre agli orfanelli troppo cresciuti, abbiamo cacciato anche suo nipote Aloyse e l’amico Jimmy (avevano rubato la birra e si erano ubriacati picchiando il boy e perfino Marguerite), che abbiamo imposto una disciplina prussiana mentre prima il cancello era aperto e la gente andava e veniva, che abbiamo tolto tutti i cristi dalla casa per metterli nella sua camera e nella cappella, che non è abituata a spartire il potere (infatti dopo la cacciata dei suoi cocchi è fuggita per quasi un mese da suo fratello), che ha 84 anni e si può ben concederle qualche mugugno. Lei mi ha guardato con aria offesa ma non ha detto niente.
Dopo 2 giorni nuova lite, stavolta nel cortile fra mia moglie e sua sorella Immaculée. Una traduzione postuma ha rivelato il seguente dialogo: “Non dai niente!” “No, do tutto!” “Ho detto che non dai niente!” “Ho detto che do tutto!” Stavolta il pomo della discordia era l’imbabura, una specie di barbecue che funziona a carbone. Mia cognata aveva chiesto i soldi per il carbone e mia moglie si era scoperta momentaneamente a corto di cash. “Quell’ingrata!”, è sbottata Dédé quando sono riuscito a tirarla via. “Ho trasformato questa stamberga in una reggia e lei mi da della tirchia perché non ho i soldi per l’imbabura.” Le ho fatto notare che sua sorella è rimasta vedova perché suo marito è precipitato in un burrone facendo il rallye del Rwanda (degna morte per un pirla, ho pensato, ma mi sono guardato bene dal dirlo), che s’imbottisce di antidepressivi, che è normale che sia un po’ gelosa della sorella che viene dall’Europa con le tasche piene di euri e un marito ben vivo al seguito. Mia moglie mi ha guardato un momento, poi ha detto: “Non voglio più stare qui. Cerchiamo un’altra casa.” “Ma…” “Ho deciso.”
Così si è messa a cercare casa durante le pause della sua campagna elettorale (si è messa in testa di diventare capo del quartiere e ha diffuso uno stampato con scritto “se mi eleggete, farò lastricare le strade, tappare le buche e vaccinare tutti contro il cancro all’utero”). Ho cercato di farla ragionare, le ho ricordato che la nostra famiglia è sempre stata litigiosa. In effetti quando erano rifugiati in una casupola di Ngagara, un quartiere di Buiumbura, le liti scoppiavano in continuazione, ma finivano sempre con baci e abbracci. La nostra famiglia è incredibilmente unita, si direbbe che ogni membro viva solamente per il clan. Il grado di litigiosità sembra proporzionale all’investimento affettivo. Adesso la famiglia si è sparsa per tutto il mondo e le liti si sono allargate a scala planetaria dalla Danimarca alla Svizzera, dalla Francia alla Norvegia, dal Canada alla Svezia, paesi di cui molti membri sono diventati cittadini, ma è come se fossero ancora nel cortile della casupola di Ngagara. Così non ho nessuna intenzione di lasciare la mia casa. Perché dovrei spendere i soldi per un’altra? In questa ho investito un capitale per arredarla in stile rwandese con rari urusika (paraventi), tappezzerie zebra, tende in tono, pavimenti a piastrelle bianche e nere come quelle del palazzo di Mutara III a Nyanza, vasi, panieri, vassoi, mobili artigianali, zanzariere a baldacchino, stuoie, senza contare la ristrutturazione dei bagni, gli interventi in giardino e l’apporto culturale di uno dei più grandi arredatori del mondo (me).
Due sere fa le mie nipotine Alice e Lisa, seguite da Linda, hanno bussato alla mia porta e mi danno dato uno spiegazzato foglio di carta a quadretti con scritto in incerto francese: “Mama triste perché parti. Mama non vuole che parti.” “E voi?”, ho chiesto. Alice ha scosso la testa in silenzio, poi si è messa a piangere. Poveretta, le ricordo il papà. L’ho detto a mia moglie ma lei non ha ceduto di un millimetro. Così ho detto: “Io amo tutto di questa casa. Amo Marguerite, amo Immaculée, amo le mie nipotine Alice e Lisa che mi ricordano tanto nostra figlia quando aveva loro età, amo Linda (la pupilla di Marguerite), amo la casa, amo il giardino, amo i boy, amo le ajah, amo i cani. E dovrei lasciare tutto questo perché hai litigato con tua madre e tua sorella?” Lei ha detto: “Allora me ne andrò da sola.”
E’ chiaro che in Europa ha perso l’abitudine di litigare. In tanti anni di matrimonio non abbiamo litigato quasi mai e adesso si è offesa per un banale bisticcio con sua madre e sua sorella. Incredibile, devo scegliere fra la mia casa e mia moglie. Come uscire dall’impasse?
Dragor
E' difficile ma non impossibile.
Dedé è anche una donna pratica.Almeno così mi sembra di capire.
Mettila dinanzi alle somme di denaro già spese per i cambiamenti e i miglioramenti della casa, cifre ben chiare su carta, e ragionerà.
Completa il tutto portandola magari a cena fuori e a ballare come ai vecchi tempi e poi ..una notte d'amore.
Fammi sapere se funzionerà...
Un abbraccio affettuoso e la mia buona notte ad entrambi.
Marianna
PS.
Caro Dragor, i tuoi silenzi mi mettono in allarme. Sempre.
E poi constato che non mi sbaglio affatto.
La febbre malarica dopo Nyanza e adesso le controversie femminili.
Hai tutta la mia solidarietà.
Porta pazienza e gioca d'astuzia.
Noi donne ci sciogliamo dinanzi a certe galanterie maschili. E dedé non è diversa dalle altre.
Insomma falle la corte se vuoi vivere tranquillo, a Kigali, in casa tua.
Scritto da: marianna | 14/07/11 a 22:56
Ricordo, molto, molto vagamente, che nei dialoghi di un bellissimo film (fine anni 60) ,Un homme et une femme, diretto da Claude Lelouch ,si poneva un dilemma : in una condizione di estremo pericolo ( un incendio ,se non ricordo male) occorreva scegliere chi portare in salvo ; o un quadro famoso o un cane (animale domestico ). La risposta che ne uscì ,e che ancora apprezzo fu : " salverei il cane", ovvero , salverei ciò che é vita ...
Caro Dragor, tra una casa e gli affetti di una persona a te cara io salverei gli “affetti” che danno senso e valore alla vita .
Ovviamente ,nel tuo caso , solo tu puoi sapere dove trovarli.
Un saluto e un augurio che tutto si sistemi.
Scritto da: Simplicio | 14/07/11 a 23:21
Dragor in cerca di consigli? Impossibile. Devo sognare.
Ma no, stai parlando allo specchio. E sai già come fare. Bello il commento di Simplicio, in forma differente avevo pensato la stessa cosa.
Tra una casa e Dedé? Non c'è il minimo dubbio. Una casa si costruisce, si smonta, si distrugge, si rifà. Un rapporto come quello con tua moglie no.
A meno che tu sappia che tenendo la posizione dura, dell'uomo che sceglie e non cede, alla fine Dedé riconsidererà il tutto, ed accetterà di vivere con qualche litigio in famiglia e qualche ingratitudine da sopportare.
Vedi anche il punto di vista del resto della famiglia: voi siete arrivati lì ed avete trasformato la casa in una reggia. Ma chi ci viveva già voleva davvero una reggia o avrebbe preferito il brulicante maialaio di prima? Gente che va e che viene, porte sempre aperte (che bello quando si poteva farlo perfino a Torino, senza paura dei ladri, ero piccolo ma me lo ricordo ancora), gente che prende (anche ruba) e gente che dà (affetto e soddisfazione di far del bene). Non state per caso portando una ventata (magari involontaria) di colonialismo mascherato da miglioria delle condizioni di vita? Non state cercando di portare il modello nizzardo a Kigali?
Come dicono gli inglesi, just food for thought, caro Dragor.
E i miei auguri, di cuore, di risolvere l'impasse.
HP
Scritto da: Homing Pigeon | 15/07/11 a 08:13
Mah... potrei racontarti il mio caso. Suocera al piano di sotto, mia moglie ed io di sopra. La suocera mi detesta, mia moglie le ha dato retta per un certo tempo, io ho minacciato di andarmene (una notte l'ho anche fatto), mia moglie è tornata su più miti consigli e ha neutralizzato (almeno in parte) la vecchia.
Il punto è: la casa. Forse vale la pena lottare per il luogo dove si abita. Secondo me, lo capirà anche Dédé e deciderà di restare.
Un abbraccio a entrambi.
Pim
Scritto da: Pim | 15/07/11 a 12:45
Cara Marianna,il tuo consiglio e' il migliore che si possa dare in queste circostanze. In effetti e' assurdo buttare via i soldi per una casa in affitto invece che investirli in una casa di proprieta'. Ma per ora mia moglie sembra insensibile all'argomento economico. Quanto alla strategia romantica, usciamo gia' quasi tutte le sere. Per cambiare, penso di puntare sui viaggi. Presto andremo a Bujumbura, dove ci siamo conosciuti. Forse ci aiutera'a ritrovare lo spirito di allora. Piu' romantico di cosi'...
Grazie per tutto, un abbraccio affettuoso
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/07/11 a 13:50
Simplicio, nalla casa ci sono anche persone alle quali sono affezionato,per non parlare dei cani che hanno fatto i cuccioli e adesso sono 12. Certo, in caso estremo sceglierei mia moglie. Ma prima di fare una scelta radicale, cerco di salvare capra e cavoli...
Grazie, un caro saluto anche a te
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/07/11 a 13:58
HP, hai messo il dito sulla piaga. Sono sicuro che mia suocera avrebbe preferito l'allegra gestione di prima, con la gente che entrava con la scusa di andare a pregare nella cappella in giardino e e poi si fermava per mangiare e dormire a sbafo. Il nostro modello nizzardo e' poi quello normale di tutte le famiglie, il minimo indispensabile per non essere invasi, sfruttati, derubati o assassinati. Cosi' penso che mia moglie dovrebbe ignorarei mugugni di sua madre e mantenere la posizione. A proposito d'inglesi, credo che ben pochi si farebbero sbattere fuori di casa dalla suocera. Piuttosto il conrtrario... :-)
Un saluto affettuoso,apresto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/07/11 a 14:13
Pim,il mio caso e' come il tuo a ruoli invertiti: io adoro mia suocera (incredibile ma vero), mia moglie e' in conflitto con sua madre. Visto che se ne vuole andare,io posso solo minacciare di restare. Speriamo che funziomi
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 15/07/11 a 14:25
Se oggi accetti di mollare la casa cedendo alla sua minaccia di abbandonarti, cosa altro ti costringerà a fare la prossima volta?
Se un uomo e una donna vogliono condividere la loro vita devono accettare qualche sacrificio, non si può imporre la propria volontà all'altro con il ricatto.
Proponi un soluzione di compromesso; come, per esempio, dividere la casa, facendone una specie di villetta bifamiliare con ingressi indipendenti.
ciao, e auguri.
Scritto da: Marcello | 15/07/11 a 21:57
Non cedere, non lasciare la casa!!! Io litigo con mia madre tutti i giorni, in inverno (in estate lei emigra al sud). Le urla le sente tutto il condominio. Eppure, "solo" per questo dovrei traslocare?? Mamma e figlia che non litigano, c'è davvero qualcosa che non va ;)))))
Un caro abbraccio (sei sempre tra i miei scrittori preferiti :)))
Scritto da: Amanda | 17/07/11 a 17:34
Cara Amanda, che piacere risentirti. E' precisamente quello che ho detto a mia moglie. Fra madre e figlia le liti sono la regola e non vale la pena di scappare per questo. Se c'e' qualcosa di anormale, in questa storia, e' un genero che ama sua suocera :-)
A presto, un grande abbrccio
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 17/07/11 a 19:41
Grazie Marcello, questo e' un eccellente consiglio. Fra l'altro la casa si presta, essendo strtturata con un lungo corridoio del quale la nostra suite si trova all'estremita'. Ciascuno ci puo' abitare come in un condominio, incrociando gli altri soltanto se e quando lo vuole.
Sei ancora in Sudan?
Buona serata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 17/07/11 a 19:45
Buona sera anche a te
no, non sono più in Sudan, sono rientrato a Roma, che tra l'altro in questi giorni è più calda di Karthoum: fa talmente caldo che a Montecitorio stanno votando la legge sul legittimo riscaldamento; e la cosa peggiore è che mia moglie non sopporta l'aria condizionata... mi sa che dovrò dividere anche io la mia casa!
Scritto da: Marcello | 17/07/11 a 20:36