Potremmo dire che ognuno ha quelli che si merita, ma sarebbe ingiusto nei confronti del paese di Giordano Bruno. Quello del XXI secolo è un ex rocker che dal palcoscenico del Festival di Sanremo (anche in questo caso ogni paese ha i palcoscenici che si merita, specialmente quando lascia monopolizzare la TV pubblica dai preti e dagli atei devoti), si è improvvisato maestro di pensiero e ha tentato un colpo mediatico tipicamente neo-cattolico, forse ardito per chi è cresciuto con il lavaggio clericale del cervello ma ridicolo per un libero pensatore: i preti sono cattivi, Gesù è buono. In Italia e alla RAI non occorre altro per fare scandalo. Chi ha detto che i preti sono cattivi? I preti sono buoni, buonissimi, hanno l’aureola e vanno fatti santi subito.
In pratica l’ex rocker, chiaramente cresciuto in qualche oratorio di periferia, vorrebbe separare il prodotto dal suo fabbricante. Come dire: la Coca Cola Company è cattiva, la brodaglia marrone è buona. Oppure: OMO è buono, Univer è cattivo. In poche parole, Gesù è semplicemente il prodotto che i preti vendono sul mercato della credulità. Lo hanno confezionato su misura per sedurre i consumatori. Il Gesù che comprate sul mercato è un prodotto commerciale come la Coca Cola. O se preferite, come il mio cognato canadese che non a caso si definisce il nuovo messia e si riempie le tasche di dollari blaterando alla TV scemenze che l’aspirante messia di Sanremo non si sogna neppure.
Il peccato originale (visto l’argomento, lasciatemi usare questa espressione) sta proprio nella religione. Se mi fate piovere una verità dal cielo, attorno a questa “verità” si aggregheranno: 1) la cricca che se l’è inventata e che ovviamente la sfrutta a scopo commerciale, virtualmente con la licenza di uccidere visto che si è investita di una missione divina e che questo le dà il diritto di passare come un rullo compressore sopra ogni regola morale 2) i consumatori del prodotto, utilizzati come limoni da spremere in tempo di pace e come force de frappe in tempo di guerra. Come se il prodotto potesse avere una vita indipendente da chi lo ha fabbricato, ogni tanto qualcuno rivendica la sua proprietà, un po’ come i lettori quando Conan Doyle voleva far fuori Sherlock Holmes. Se leggete in questa chiave la storia e l’attualità, vedrete che ho ragione.
Così l’ex rocker dovrebbe continuare la sua carriera di pessimo imitatore di Elvis Presley (è in buona compagnia, ce ne sono decine in ogni paese) e lasciar perdere la morale. Meglio il rock strimpellato da un novantenne rimbambito che strafalcioni tipo: Gesù e i preti sono due cose diverse.
Dragor
A me Celentano sembra Frate Cipolla, descritto da Boccaccio nel Decameron (anche se molto meno simpatico e ancor meno furbo). Un venditore di indulgenze e reliquie fasulle come ne giravano nel Medioevo...
Scritto da: Pim | 24/02/12 a 15:12
Un grande giornalista lo aveva definito un "idiota di talento" .......il talento ovviamente si riferiva solo all'attività canora...
Scritto da: Simplicio | 24/02/12 a 16:23
Caro Dragor, per quanto Celentano non stia simpatico neanche a me, devo dire che il tuo ragionamento presta il fianco ad almeno due critiche: in primo luogo ti sei scordato del bisogno di spiritualità da parte dell’Uomo, che non è solo bisogno di aderire ad una religione, perché sono moltissime le persone che credono in Dio o nella reincarnazione pur senza aderire a nessuna religione. E non c’è ragionamento filosofico che possa distrarre la gente da questa loro passione: sarebbe come cercare di convincere la gente a non mangiare!
Credere, per moltissime persone, è un bisogno naturale quasi come mangiare e bere e il fatto che tu e certi filosofi del passato come Marx o Nietsche riteniate che la religione sia una sciocchezza, non gli fa né caldo né freddo. A riprova di tutto ciò, il fatto che non appena una religione perde credito, viene immedietamente sostituita da un’altra (come sta succedendo con il Cristianesimo, che sta perdendo seguaci, a favore di altre religioni come la New Age o il Buddismo).
Poi c’è il fatto che tu e Celentano, a dispetto delle apparenze, vi assomigliate moltissimo. Siete in entrambi i casi due illusi che credete, con le chiacchiere, di cambiare il mondo e riuscite solo a mettervi nei pasticci. Lui con il suo attacco ai giornali del Vaticano è riuscito a farsi buttare fuori a vita dalla Rai, tu con i tuoi attacchi al Vaticano sei riuscito a far chiudere tutti i blog della Stampa. Complimenti!
Scritto da: Alberto | 24/02/12 a 21:02
Simplicio, tutto sommato mi sembra abbastanza furbo. Con i suoi sproloqui alla TV guadagna ancora più che imitando (male) Elvis Presley.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/02/12 a 01:07
Pim, io scarterei il talento e lascerei il resto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/02/12 a 01:08
Alberto, la cosiddetta spiritualità è in gran parte bisogno di potere, ovvero bisogno di controllare quegli aspetti della realtà che sfuggono alla comprensione razionale e simultaneamente di attribuire delle leggi al caso per prevedere gli eventi e ridurre l’angoscia. In poche parole, una scorciatoia per il benessere psichico. Questo bisogno non si esprime soltanto con le religioni ufficiali ma anche con la magia, la veggenza, la cartomanzia,l'astrologia, le superstizioni, la parapsicologia, gli extraterrestri, lo spiritismo, le credenze. Se hai un amico onnipotente anche tu sarai più forte, una dinamica che comincia nell’infanzia con la richiesta d’amore nei confronti dei genitori e con i personaggi immaginari che popolano l’universo dei bambini. Ma il fatto che milioni di persone credano a queste cose non significa che siano vere. La vera spiritualità non sono gli spiriti, è lo studio.
Ciao, buona notte
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/02/12 a 01:12
Caro Dragor, forse è vero che la spiritualità è – come dici tu - in gran parte bisogno di potere: magia, astrologia, veggenza, e altro ancora…
Ma spiritualità è anche bisogno di avere risposte, a domande a cui la scienza non sa rispondere. “chi siamo, dove andiamo?” tanto per cominciare. E se la scienza ha stabilito che l’uomo non è altro che una scimmia un po’ (ma mica tanto) più evoluta, non ha però spiegato quale sia lo scopo della presenza dell’Uomo sulla Terra, lo scopo della nostra vita. Della vita di ognuno di noi.
A queste domande – a mio parere – la scienza non potrà mai rispondere. Perché non ne è capace? Non solo, perché non è neanche il suo ruolo. Lascia quindi che la gente creda a quello che vuole. Sii un po’ più tollerante.
A me piace molto la storia. Per curiosità di conoscere i fatti del passato, certo. Ma non solo: prima di noi sono nati e morti miliardi di esseri umani. Proprio come noi avevano sogni, speranze… sapere qualcosa di loro, anche questa è una forma di spiritualità.
Scritto da: Alberto | 26/02/12 a 01:41
Caro Alberto, dai tempo al tempo. Queste cose si misurano su milioni di anni. Se non si puo' avere una risposta subito, non è una buona ragione per prendere scorciatoie fondate sul connubio fra speranza e ignoranza
Ciao, buiona domenica
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/02/12 a 13:38
purtroppo io non ho un milione di anni... :-)
Scritto da: Alberto | 26/02/12 a 20:05
Perché non inviare il tuo cognato l'anno prossimo ? il tizio è ecumenico ? non gli piacerebbe riempirsi le tasche di euro...non dovrebbe essere troppo difficile...c'erano 20 milioni d'italiani incollati al divano per seguire Celentano...per uno straniero, il festival di Sanremo è un mistero...
Alex
Scritto da: Alex | 26/02/12 a 23:19
Alex, è un'idea. Parlo del mio cognato vescovo evangelista che ha una splendida voce di basso e adora cantare il gospel, (mentre il predicatore ha una voce da rana con il raffreddore). Se pensi che gli italiani seguivano anche Mussolini, forse la cosa è un po' meno misteriosa...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 28/02/12 a 19:27