In occasione del quinto anniversario della morte di mio suocero, ripubblico questo post scritto nel 2006 per la sua visita a Nizza con sua moglie Marguerite.
Donat è alto 2,04, Marguerite 1,89. Quando entrano nell’ascensore, devono piegarsi in due. Ogni tanto sbattono con la testa contro gli architravi delle porte. Per dormire hanno bisogno di uno sgabello ai piedi del letto per sostenere i piedi. Per la strada sembrano le Twin Towers e qualcuno gli ha gridato “attenzione agli aerei”. Sono i genitori di mia moglie e i nonni di mia figlia, venuti in visita dal Rwanda.
Rispetto all’Europa, in Rwanda il trend della statura è invertito: i padri sono più alti dei figli. Secondo Marguerite (che parla soltanto kinyarwanda ma è fedelmente tradotta in francese dal marito) è una questione di dieta. I Tutsi, guerrieri e allevatori, si nutrivano soltanto di latte e carne, a differenza dei contadini Hutu che mangiavano principalmente farinacei. Nel 1903, primi bianchi a penetrare in quell’inespugnabile fortezza naturale che era il Rwanda, i tedeschi hanno trovato un paese verde, umido, nebbioso, con alte montagne dalle cime nascoste dalle nuvole, organizzato in feudi come i regni dell’europa medievale, popolato dagli altissimi Tutsi, dai contadini Hutu e dai Twa (pigmei) che abitavano nelle foreste ed erano specializzati nella fabbricazione di vasi, con una classe aristocratica al potere e una classe di servi della gleba. Caso unico in Africa, l’autorità del Mwami, il re, coincideva con i confini naturali.
Nel 1996 Donat e Marguerite sono tornati nel Rwanda riconquistato dopo 35 anni di esilio. Hanno ritrovato l’antico status con una bella casa e una grande mandria di bovini dalle lunghe corna, a parte il fatto che oggi il paese non è più una monarchia ma una repubblica. Donat mi ha dato un foglio con il lignaggio della famiglia che trascrivo a uso dei posteri, visto che sono gli antenati di mia figlia.
Nkusi Donat
Figlio di Tutuba
Figlio di Kananga
Figlio di Rwanyanya
Figlio di Gahindiro
Figlio di Mibabembwe
Figlio di Yuhi
Figlio di Kigeri Ndabarasa
Figlio di Cylima Rujugiro
Figlio di Yuhi Mazimpaka
Figlio di Mibambwe Sekarongolo
Figlio di Kigeri Mukobanya
Figlio di Mutara Mutabaza
Figlio di Yuhi Gahimana
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Ho calcolato che si risale fino al XVII secolo, poco dopo l'insediamento dei Tutsi nel Rwanda. Nella dinastia ci sono due re, Kigeri Ndabarasa e e Kigeri Mukonaya. Se ci fosse ancora la monarchia, sarei principe consorte e potrei dare del tu perfino a Guizzo...
Ecco la cosa che mi ha fatto più impressione: Marguerite ha avuto 12 figli e li ha messi al mondo da sola. Quando doveva avere un figlio, diceva ai bambini “andate a giocare fuori” e lo partoriva. Sono tutti sopravvissuti fino all’età adulta e lei non ha avuto conseguenze. In Europa sembra che, senza qualche migliaio di analisi, un corso di preparazione psicologica, la visione di una decina di cassette, la presenza di una squadra di medici esperti in una clinica superequipaggiata o in alternativa una piscina popolata di delfini (è l’ultima moda, Marineland pare diventata una sala parto) madre e bambino siano destinati a una tragica fine.
Forse è una questione di calma. Al confronto dei Tutsi, gli inglesi sembrano i napoletani dei film di De Sica. I Tutsi detestano drammatizzare, non si scompongono mai. Alle 3 del mattino, quando si è accorta che il parto era imminente, mia moglie ha detto “facciamo 2 passi fino alla clinica”, che distava una ventina di minuiti a piedi. Quando ho obiettato che si poteva andare in macchina, ha detto che le piaceva camminare di notte.
A richiesta generale, Marguerite si è esibita nella danza. E’ la prima volta che l’ho vista danzare, non mi era mai capitato nemmeno in Africa. Da ragazza apparteneva al gruppo delle danzatrici reali, il meglio dell’aristocrazia rwandese, le fanciulle scelte in base alla purezza della carnagione. La danza reale è lenta, solenne, leggiadra. Le braccia tese imitano le ali spiegate della gru reale in amore, i talloni nudi marcano due volte per misura un languido ritmo di 6/8, la testa guarda sempre a destra o a sinistra, mai diritto, sulle labbra il sorriso più puro, quello della danzatrice ebbra della propria arte. E per un meraviglioso, magico momento l’appartamento niçois è diventato la dimora del Mwami, le pareti una verde corona di colline, il soffitto l'immenso cielo del Rwanda solcato da maestosi cumuli bianchi mentre io ero un invincibile guerriero Tutsi dalla lunga lancia...
Dragor
bello, dragor
merci
Mont
Scritto da: montgolfier | 13/11/06 a 10:46
Bellissimo post, complimenti! Per quanto riguarda la naturalezza con la quale si affronta il parto, essa trova uguali nella naturalezza con la quale si affronta la morte (quella naturale non quella dovuta all'eccidio!). Ne ho parlato recentemente con mia moglie, vissuta per 6 anni in Zimbabwe, paese dal quale ha portato "nostra" figlia Yeukayi.
Cordialmente
Michele
Scritto da: Michele Guarnieri | 13/11/06 a 10:56
Che bello questo post Dragor...quanta dolcezza, quanta emozione, quanta "saggezza"...uno spaccato di storia, cultura, amore. Grazie, è stato un grande piacere leggerti !
Un abbraccio a te e ai rwandesi...
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 13/11/06 a 11:18
Grazie, Mont
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 11:29
Caro Michele, in Africa la natura è dominante, ecco perché il rapporto con la natura è più stretto che in Europa. Basta sbarcare in un qualsiasi paese africano per sentire subito la differenza. Se ho capito bene, hai adottato una bambina dello Zimbabwe?
Ciao
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 11:41
Caro dragor, un bellissimo post. I tuoi scritti sull'Africa sono tutti meravigliosi.
Adesso allora possiamo darci del tu;-)
Scritto da: Guizzo | 13/11/06 a 11:48
Cara Irene, per la mia militanza nel FPR e il mio aiuto per la riconquista, il Rwanda mi ha dato la cittadinanza onoraria. Come potrei non amare questo paese?
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 11:50
Hélas, Guizzo, il Rwanda è una repubblica... :))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 11:54
Infatti, si capisce.
E riesci a trasmetterlo benissimo.
Grazie !
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 13/11/06 a 11:56
Sì, ho "adottato" Yeukayi in quanto figlia naturale della donna che poi sarebbe diventata la mia compagna.
Scritto da: Michele Guarnieri | 13/11/06 a 12:28
Dragor, sembra una favola :)))
Scritto da: Genny.c | 13/11/06 a 13:33
Dragor, tua figlia deve essere stupenda...! Non mi sbaglio vero/
Scritto da: sharon | 13/11/06 a 14:21
Cara Sharon, mia figlia è una bellezza e non lo dico soltanto io. Di solito i bianchi e i nilotici fanno dei bei bambini, a differenza dei bianchi e i bantu. Nel nostro caso, con due genitori cosi'... :))
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 14:59
Bel post, veramente suggestivo; se tanto, mi dà tanto, tua moglie deve essere una stangona?!? Ciao!!
Scritto da: Piero | 13/11/06 a 15:39
E dai Dragor pubblica una bella foto di famiglia !!!
Scritto da: irenespagnuolo | 13/11/06 a 15:58
Caro Piero, diciamo che non sono un nano e che non è più alta di me...
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 16:09
Cara Irene, lo farei se avessi sempre pubblicato ricette di cucina :)) (Gianni, non arrabbiarti ma ammetterai che la rivalità fra cuochi ha dei limiti...)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 16:20
Ho capito verrai a sederti al mio caffè ma non mi svelerai la tua identità...
Bacio
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 13/11/06 a 16:22
A proposito, come lo chiamerai?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 16:30
Ancora non si sa Dragor ! Intanto spero di avere significativi aggiornamenti in settimana sul locale...
Comunque è altamente probabile "il caffè dove prima o poi siederà Dragor".
Un nome, una garanzia.
Scritto da: irenespagnuolo | 13/11/06 a 16:48
Se Dragor non svela la sua identità, neanche io!
Vediamo se mi riconosce :PPP
Scritto da: Genny.c | 13/11/06 a 17:11
Cara Genny, il solo alter ego che conosco è il tuo pseudo precedente. PPP è l'indizio di un'altra identità?
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 18:33
Incomincio a stufarmi di scriverti GRANDE DRAGOR!!
:-)))
antonio
Scritto da: Antonio (terzomillennio) | 13/11/06 a 21:00
Caro dragor, si è principi 'dentro'
Scritto da: Guizzo | 13/11/06 a 22:03
Ma che bello questo post Dragor! E' vero, quando scrivi dell'Africa e racconti aneddoti e storie che hai vissuto, tutto prende un alone "fantastico". E' sempre un piacere leggerti!
Ricordo ancora le risatine che mi hai estorto col tuo racconto sul fuoristrada bloccato e gli anziani locali a commentare :)))
Un bacione
Cate ;)
Scritto da: cate | 13/11/06 a 22:14
E' vero, caro Guizzo. La prima nobiltà è quella dell'animo.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 22:26
Cara Cate, a proposito di fantastico, domani lancero' una teoria rivoluzionaria!
A presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 13/11/06 a 22:28
Quella del fuoristrada me la sono persa, mi scrivete il link?? :)))
Scritto da: Genny.c | 14/11/06 a 08:10
Cara Genny, ecco il link:
http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/2006/07/immaginate_di_g.html
Ciao!
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/11/06 a 11:08
I really like the story even though my italian is very litle. Long live the kingdoms and distroy forever the imposed injust muderers dictators of africa.The numberone killer is paulkagame of rwanda.
Scritto da: uwamahoro | 06/01/08 a 14:13
Here is an official link to Tutuba's brief Autobio
http://benetutuba.wordpress.com/
Scritto da: Benetutuba | 29/10/14 a 10:22