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Pat Condell, scrittore, umorista e figura di rilievo del libero pensiero britannico, si esprime sull’islam. Parlato in inglese, sottotitolato in francese e tradotto in italiano.
Com’è noto, il business dell’islamofobia è sempre pronto a lamentarsi. Ultimamente si è lamentato per la “copertura mediatica negativa dell’islam”, quella che secondo loro sarebbe la copertura autentica benché in realtà non lo sia affatto. Per esempio, quando si è recentemente rivelato che fra i cosiddetti “delitti d’onore” sono in forte aumento quelli delle musulmane brutalizzate e assassinate da membri delle loro stesse famiglie, la “religione di pace e d’amore” che pertanto è l’ingrediente principale non viene affatto citata nel reportage della BBC. Questa parte importante dell’informazione è stata scrupolosamente nascosta, come per dire che si tratta di un fenomeno britannico e che la colpa è della società in generale. Allo stesso modo, sentiamo continuamente parlare di di musulmani che sfruttano e stuprano le minorenni, ma i media non parlano di questi uomini con riferimento alla religione - benché la religione abbia indubbiamente plasmato il loro punto di vista sulle donne - preferendo etichettarli come “asiatici”. E questa è una grossolana calunnia, perché i sikh e gli induisti non si danno certamente a queste pratiche, ma i giornalisti vili e disonesti li mettono nello stesso sacco per paura di offendere le vittime professionali, piagnucolose e ipersensibili dell’islam.
Si dice spesso che gli aspetti peggiori dell’islam sono culturali e non religiosi. E’ proprio vero? Quello che succede in Arabia Saudita non è cultura. E’ la pura religione, l’islam puro, la follia pura. Parliamo di un paese diretto con polso di ferro da un pugno di religiosi. Un paese dove si condanna a morte la gente per stregoneria, dove si giustiziano gli omosessuali e si trattano le donne come una specie sub-umana. Un paese dove bande di fanatici ignoranti imbevuti di “testi sacri” sono autorizzate a girare nelle vie per applicare la sharia con rigore medioevale.
Il problema dell’islam è la religione, non la cultura. Gli iraniani non sono arabi, ma sono stati conquistati da una religione straniera d’origine araba e ora tutto il paese si concentra su una situazione del mondo arabo, la Palestina, e non sul destino dell’Iran. Perché i fanatici religiosi che controllano l’Iran contro la volontà dei suoi abitanti sono pazzi. Sono così accecati dalla loro barbara religione, così ossessionati dal desiderio di distruggere gli ebrei che cercano il confronto nucleare. Sono in preda ad apocalittici deliri religiosi che intendono seguire alla prima occasione. Hanno la stessa mentalità dei fanatici religiosi che controllavano l’Europa qualche secolo fa. Se quella gente avesse avuto l’arma nucleare, oggi nessuno di noi sarebbe qui.
Molti musulmani in Gran Bretagna, comprese le bande di stupratori di minorenni, vengono dal Pakistan dove la cultura è plasmata dalla religione e la bestemmia è un crimine capitale. E’ quello che esige la religione e la cultura obbedisce, altrimenti la religione manda frotte di selvaggi analfabeti a provocare sommosse nelle piazze con il relativo corredo di morti. Il problema è la religione, non la cultura. Anche se una cultura non è eccelsa, senza la religione sarebbe di gran lunga migliore. Ma qui, in Gran Bretagna, siamo occupati a importare questa religione nella nostra società, dov’è la benvenuta come l’invasione normanna nonostante tutte le menzogne dei politici sulla tolleranza e sul rispetto della “coesione della comunità”.
Perché la gente ha imparato, come dappertutto in Occidente, che l’islam non è una semplice religione. E’ un’ideologia totalitaria, invasiva, politica che sfrutta la libertà religiosa e usa i sensi di colpa culturali per imporsi con continue richieste di un trattamento speciale, avanzate con implicite minacce di conflitti e violenze. Questo si chiama terrorismo culturale. Sale di preghiera vengono improvvisate nei luoghi di lavoro, si autorizzano i musulmani a pregare nelle vie, il personale medico invita a ignorare le regole d’igiene, la polizia chiude gli occhi sulla mutilazione genitale, le università reclutano jihadisti e permettono nei campus la costituzione di tribunali della sharia che disumanizzano le donne. Come se non bastasse, s’impone l’halal a tutta la popolazione senza il suo consenso e a sua insaputa. Sembra che la società debba sempre piegarsi alle esigenze irragionevoli dell’islam e chiunque si opponga viene etichettato come razzista e addirittura minacciato fisicamente. Ecco quello che i media dovrebbero dire sull’islam, se i giornalisti avessero il coraggio di fare il loro lavoro e dire la verità, perché è la verità e lo sanno tutti.
Se volete, datemi pure del razzista, del settario, dell’islamofobo o quello che volete. Sbizzarritevi pure, ma quando sarete finalmente a corto di epiteti, rimarrà la sempre la verità. Mi dispiace. Grazie alla nostra viltà morale, attualmente in Gran Bretagna abbiamo centinaia di medresse non regolamentate dove s’insegna ai bambini a disprezzare la cultura del paese in cui vivono. Vi sembra di buon auspicio per l’avvenire della “coesione nazionale”? Una medressa, casomai non lo sapeste, è una scuola islamica. In altre parole, un posto dal quale potete uscire più ignoranti di quando siete entrati.
Il mese scorso ne abbiamo avuto un buon esempio, quando tre musulmani sono stati ritenuti colpevoli d’istigazione all’odio per avere distribuito dei volantini che incitavano a uccidere gli omosessuali. Si sono dichiarati colpevoli, ma secondo me si sarebbero stati più onesti se si fossero dichiarati pazzi. Uno di loro ha detto di averlo fatto perché vuole migliorare la società. Be’, ha un modo semplicissimo per farlo: emigrare. E che si porti dietro tutti i suoi amici fanatici. L’accusa ha sostenuto che i volantini erano educativi, mentre erano estremamente pedagogici nel senso che indicavano quello che l’islam insegna veramente, non quello che i suoi sciropposi apologisti vorrebbero farci credere. L’islam sanziona veramente l’omosessualità con la pena di morte. E’ un fatto. E nei paesi dove l’islam è legge, l’applicano con entusiasmo. Grazie all’immigrazione islamica di massa, in certe parti d’Europa rischiate di venire aggrediti se siete gay o ebrei. E’ un fatto indiscutibile.
Più in una società i musulmani - parlo dei musulmani di qualunque paese, non degli asiatici o degli arabi - sono numerosi, più i gay sono in pericolo. E questo vale anche per gli ebrei, le donne, per qualunque persona voglia esercitare il suo diritto fondamentale di esprimersi liberamente. Così possiamo chiederci: da dove viene la copertura mediatica positiva di questa religione negativa? Una religione che risponde sistematicamente alla minima critica fingendo un ridicolo riflesso di sensibilità, mentre i suoi testi sono un vero proprio compendio d’insensibilità, di brutalità e di divisione sociale. “Uccidete gli infedeli ovunque si trovino.” Uccidete i gay, gli apostati. Asservite le donne. Sradicate gli ebrei. Una simile ideologia non ha alcun diritto sulla sensibilità. Le opinioni di chi la sostiene dovrebbero avere meno considerazione delle opinioni di chi la critica, non di più. Pace.
Tradotto in italiano da
Dragor
Bello, sembra scritto da te.
Scritto da: Alberto | 24/04/12 a 12:41
ho il sospetto che i maggiori difensori dell'islam siano i cristiani di casa nostra. tra colleghi ci si aiuta; la messa al banda di una religione per motivi di orine pubblico costituirebbe un precedente troppo pericoloso per loro, molto più pericoloso dei possibili attentati, dal loro punto di vista.
Scritto da: marcello | 24/04/12 a 13:22
Alberto, non so perché, ma non mi sembra un complimento :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/04/12 a 09:43
Marcello, lo ha osservato anche Pat Condell: cristiani e islamici sono alleati contro il nemico comune, ossia il secolarismo. Per questo i cristiani si lasciano massacrare senza protestare
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 25/04/12 a 09:45
Il fatto è che questi discorsi mi preoccupano. Mi fanno pensare che stiano per arrivare nuovi interventi "per esportare la democrazia"...
Toh, neanche a farlo apposta, oggi è apparsa questa notizia:
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Siria-Parigi-mediazione-intervento/25-04-2012/1-A_001468719.shtml
Scritto da: Alberto | 26/04/12 a 08:31
Umorista....cercavo la parola ! Secondo il video, il tizio ce l'ha soprattuto con i paki. Da quando sua figlia gli ha annunciato che lascia il ragazzo di Eton, scelto da lui, per il paki che consegna il cibo asiatico a domicilio, gli è venuta la voglia di bruciare tutti i paki d'Inghilterra....
Alex
Scritto da: Alex | 26/04/12 a 11:26
Alex, sei un grande!!! :-)
Scritto da: Alberto | 26/04/12 a 12:12
La dottrina islamica è metafisica al proprio centro, ed è pura e intellettualmente di raffinata qualità, allo stesso modo degli altri punti d'osservazione della centralità dell'Assoluto Mistero della stessa e unica dottrina sovra-individuale, come sono il Taoismo, il Buddhismo, l'Induismo, il Cristianesimo, la dottrina Giudea, quella Jainista e quella Sikh. Non è da confondere con le manovre politiche di popoli che ne hanno travisato il senso spirituale per trasportarlo in una sua supposta applicazione sociale, politica e di convenienza personale. Chi attua una simile e inadeguata trasposizione o è stupido oppure in mala fede.
Scritto da: Massimo Vaj | 09/05/12 a 13:29
lavoro presso un ufficio immigrazione e ne so qualcosa.
GLI IMMIGRATI NON SONO TUTTI UGUALI.
In realtà può ben affermarsi che l'integrazione in Italia, come in tutto l'occidente, è impossibile per i soli musulmani, che sono intolleranti e quantomeno ideologicamente violenti, nonché impossibilitati, per loro stessa ammissione, a svolgere molti lavori che gli proponiamo in quanto condizionati dai dettami della loro assurda religione (ad esempio non vogliono toccare la carne di maiale, quindi escludono impieghi in macellerie e ristoranti).
Chi demagogicamente nega queste problematiche non sa niente del mondo.
Storicamente, nessun musulmano si è mai integrato in un paese occidentale.
Ci vivono pretendendo di attingere dallo stato sociale, senza mai porsi nemmeno la prospettiva di accettare regole e tradizioni.
Ormai è tardi. quando esploderanno in tutta la loro portata, si dovrà ricorrere a metodiche che potevano essere evitate con un po' di buon senso ed avvedutezza.
Scritto da: Marco | 27/07/12 a 00:47