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« Chi vuole uccidere il premio Nobel congolese? | Principale | Sango Bidoba, i preti pedofili africani »

02/11/12

Commenti

Alfredo

Telepatia? Avevo già risposto al post di qualche settimana fa.
Riconfermo che la sentenza è equilibrata, non si è voluto calcare troppo la mano. E se poi seguissero la grazia e l'esilio, il vostro Presidente darebbe una dimostrazione che il Rwanda è ormai un Paese maturo, stabile , consolidato. Ove la sentenza è una condanna ma non una repressione. Un paese dove gli abitanti hanno ritrovato la loro vera identità e fanno squadra per attuare la "vision" (è corretto?) incuranti di chi vorrebbe mantenerli poveri, ignoranti ed infelici.
E sicuramente questo sarà l'epilogo della vicenda. Victoire non sarà trasformata in vittima ma apparirà nella sua disarmante ingenuità come una persona che ha abbacciato una ideologia sbagliata, che peró e stata fermata prima che potesse fare del male. E sarà perdonata e allontanata. E molti dei suoi amici potranno riflettere e perchè no, riavvicinarsi al popolo rwandese.

Marinella da Maputo

Dragor ... amico mio fratello, lo sai che fra CANI non ci si morde la coda!!! Kagame è come lei se potesse ucciderebbe gli uni e gli altri.
Un abbraccio felice dalla splendida Maputo, con tanti difetti ma con un grandissimo pregio: il calore della gente.
A presto.
Marinella

Pim

Bisognerebbe leggere le motivazioni della sentenza (saranno accessibili?), ma mi sembra di capire che il verdetto sia discutibile e ambivalente: Ingabire condannata per i sintomi (terrorismo) non per le cause (l'ideologia di base). Il tutto per attenuarne le responsabilità. Obiettivo la pace sociale o che altro?

Alfredo

Se effettivamente finanziava i ribelli non parlerei si sintomi ma di cause. Ció non esclude un atteggiamento conciliante ed un perdono, che allo stato attuale , a livello internazionale , ha molto più peso di una condanna, per giusta che sia.
Ed il Rwanda oggi ha bisogno di essere additato come un paese che lavora per lo sviluppo e la libertà.

dragor

Alfredo, i rwandesi sono molto disciplinati. E'una delle qualità che li distinguono dagli altri popoli africani, maturata in secoli di monarchia durante i quali il Rwanda era uno dei pochi paesi subsahariani ad avere un'unità politica e territoriale. Adesso gli hanno ordinato di essere uniti, ma c'è chi vorrebbe ordinargli di dividersi e fare un altro genocidio. Ecco quello che cerchiamo di evitare, stroncando ogni velleità sul nascere. E' un gioco duro e a volte anche sporco. I genocidari della diaspora, la Francia, la chiesa, il Congo sono pronti a tutto per sopraffarci, cosi' dobbiamo avere la stessa decisione per neutralizzarli. Non ci sono alternative, se non vogliamo una replica del 1994.

dragor (journal intime)

dragor (journal intime)

dragor

No, cara Marinella, Kagame ha abolito la pena di morte e i giovani dell'Unione Africana gli hanno dato il ¨Premio per la Pace

(journal intime)

dragor

Pim, anche a me sembra strano che l'abbiano assolta dall'accusa di promuovere l'ideologia genocidaria. Anche senza leggere quello che ha scritto, un inno al divisionismo che ha portato al genocidio, chi finanzia delle formazioni genocidarie non promuove l'ideologia genocidaria? Nella motivazione si dice che non è passata all'atto ma si è fermata alle intenzioni. Se si vuole essere indulgenti, si trova sempre una scusa...

dragor (journal intime)

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