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AVREI VOLUTO intitolare questo post: M23 come il FPR, ma la maggior parte dei lettori non avrebbe capito il significato di queste sigle e il numero dei miei visitatori sarebbe precipitato ai minimi storici. Per chi non lo sapesse, M23 è l’ala militare del partito CNDP (Congrès National pour la Défense du Peuple) che nella RDC difende gli interessi dei Banyamulenge, i Tutsi del Congo che, pur abitando nella regione del Kivu da secoli, sono non soltanto discriminati ma addirittura perseguitati. Dopo avere tentato per anni la pressione politica con il partito CNDP i Banyamulenge hanno scelto l’opzione militare e chiamato la loro milizia M23 in ricordo degli accordi del 23 marzo 2009 firmati dal governo congolese e mai rispettati.
IL LORO MOVIMENTO è quasi una fotocopia del FPR, Il Front Patriotique Rwandais, che come impone l’anglofonia oggi si chiama Rwandan Patriotic Front. Anche questa milizia è nata come opzione militare per imporre a un dittatore il rispetto di certi accordi, nel caso specifico gli accordi di Arusha sul rientro dei rifugiati Tutsi. Poiché Habyarimana aveva dichiarato di considerare quegli accordi “carta straccia”, ai Tutsi e in generale a chi voleva un governo non razzista non è rimasto che prendere le armi. Nato nel 1989, il FPR è stato subito definito “terrorista” da parte di chi voleva mantenere in Rwanda la dittatura clerico-fascista di Juvénal Habyarimana, ossia il partito di Habyarimana, la Francia e la chiesa cattolica. Ma questi “terroristi” hanno fermato il genocidio, sconfitto militarmente la Francia e oggi costituiscono il partito al potere in Rwanda.
PER LA STESSA RAGIONE M23 è considerato terrorista dal governo congolese. I media occidentali riprendono pedissequamente questa definizione mentre le popolazioni locali sembrano temere molto di più le esazioni, gli stupri e i saccheggi dell’armata governativa congolese. Con una dimostrazione di forza (la presa di Goma) M23 ha imposto al governo congolese un negoziato che si trascina da mesi a Kampala (Uganda) e ormai anche i bambini hanno capito che i congolesi stanno soltanto cercando di perdere tempo. Basti pensare che per trattare con i “connazionali” hanno mandato il ministro degli Esteri.
SI CERCA DI FAR PASSARE la rivendicazione dei Banyamulenge come una ribellione etnica, mentre attorno a M23 si sono coalizzati tutti i congolesi che ne hanno abbastanza nella cricca di Kabila e vogliono democrazia, uguaglianza e fair play. L'abitudine di definire “conflitti etnici” quelle che in realtà sono richieste politiche è tipica degli ‘zungu. E’ per questo che nella regione dei Grandi Laghi ancora oggi è molto diffuso il razzismo anti-Tutsi. E’ cominciato tutto nel 1957 quando il Mwami rwandese Rudahigwa, che governava con il nome di Mutara III, ha chiesto all’ONU l’indipendenza del Rwanda dichiarando che “non ci sono Tutsi e Hutu ma solamente Rwandesi.” L’incauto ha osato contraddire la dottrina della chiesa cattolica secondo la quale quale non esistevano Rwandesi ma Tutsi e Hutu, così monseigneur Perraudin, il Richelieu rwandese, si è affrettato a punirlo non soltanto facendolo ammazzare da un medico belga, ma anche redigendo il “Manifesto del Popolo Hutu”, ricalcato sui modelli razzisti europei, con il quale si invitava senza eccessiva sottigliezza gli Hutu e in generale le popolazioni di origine bantu a massacrare i nilotici Tutsi. Strombazzato dai missionari, questo testo è alla base di un genocidio e in Congo ne stanno ancora facendo le spese i Banyamulenge.
SE M23 si prenderà Kinshasa come il FPR si è preso Kigali, i ribelli diventeranno eroi. E’ recentemente successo nella Repubblica Centroafricana dove i “terroristi” del Séléka hanno cacciato il presidente e adesso sono al governo. Anche in Europa certi “terroristi” sono diventati rispettabili patrioti. Sono sicuro che ognuno di voi ne conosce qualcuno.
Dragor
Trop occupés à mettre en coupe réglée le Kivu pour penser à prendre Kinshasa. Au vu des exactions, des pillages, des saccages commis l'année dernière par le M23, lors du retrait de Goma, pas sur qu'ils soient accueillis à bras ouverts par les congolais. Même les Banyamulenge n'en veulent plus !
Alex
Scritto da: Alex | 06/04/13 a 23:06
A proposito della ultima frase, tutti quelli che intraprendono una azione contro il potere, se vincono, diventano patrioti. Ovunque. Per il semplice fatto che le regole, dopo, le stabiliscono loro.
E quasi sempre chi intraprende una azione armata contro il potere costituito, lo fa perchè si sente fortemente oppresso.
Scritto da: Alfredo | 07/04/13 a 08:46
Difficilmente un popolo si arma combatte e muore solo per una ideologia se non sente i morsi della fame e se non teme per la propria vita e quella dei suoi cari.
Scritto da: Alfredo | 07/04/13 a 08:53
Peró quando qualcuno si ribella deve anche fare i conti con gli opportunisti che si affiancano ai ribelli per rubare, violentare e uccidere impunemente.
Scritto da: Alfredo | 07/04/13 a 08:56
E dopo, i veri patrioti tornano alla vita normale, gli opportunisti diventano i dirigenti politici.... O forse questa é solo la stotia italiana? ;-)
Scritto da: Alfredo | 07/04/13 a 09:00
Alex, j'ai vu M23 sur le terrain à Goma et Rutshuru.Pas de pillages,que d'oeuvres de bienfaisance :-)
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 08/04/13 a 00:12
Alfredo, la storia delle rivoluzioni è stata mirabilmente illustrata da Orwell con "La Fattoria degli Animali". E' la stessa in tutto il mondo. Ma malgrado gli opportunisti,ogni rivoluzione da un impulso alla Storia.
Un caro saluto, buona notte
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 08/04/13 a 00:19
Scusate se mi intromette ma secondo me Alfredo hai semplificato troppo le cose sono più complicate di cosi.
Scritto da: Bertrand Russel | 08/04/13 a 14:54
Poi va be qui non c'è spazio per approfondimenti per l'argomento che hai proposto tu ci vorrebbe un libro di quelli belli grossi e corposi.
Scritto da: Bertrand Russel | 08/04/13 a 14:55
Certamente non si puó affrontare l'argomento in tre righe. Comunque come già detto altre volte quello che scrivo non vuole essere la verità, e nemmeno quello che realmente penso. Serve solo per sottolineare che nemmeno le tesi dell'interlocutore sono verita assolute.
Scritto da: Alfredo | 08/04/13 a 20:14
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Scritto da: pczjejh | 23/05/13 a 16:01
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Scritto da: seroquel buy online | 23/06/13 a 17:28