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- Sarà affissa in permanenza?
- Si', qui la laicità è sacra.
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DAL 9 SETTEMBRE è stata introdotta in tutte le scuole francesi la Carta della Laicità, che dev’essere esposta in bella vista per ricordare ad allievi e insegnanti che nella scuola di Stato non c’è posto per la religione. L’articolo più significativo recita: «Non si puo’ contestare l’insegnamento scolastico sulla base di una convinzione religiosa.»
ERA ORA! Finiti i ragazzotti con un’ombra di barba che balzano in piedi con il dito alzato per insegnare al prof che Darwin non va ascoltato perché è un miscredente, le aggressioni alle bambine color caffelatte che mangiano maiale alla mensa scolastica, i pneumatici bucati della macchina di proprietà della prof che ha osato sostenere una teoria contraria al corano, la gazzarra per contestare la lezione sulla parità dei sessi, la soppressione delle materie che potrebbero offendere la sensibilità dei musulmani, la persecuzione della studentessa ebrea (tutte cose incontrate da mia figlia durante il suo percorso scolastico).
COM’ERA PREVEDIBILE, gli islamici si sentono «presi di mira», benché la Carta riguardi tutte le religioni. Se c’è una parola che odiano, questa parola è «laicità». Dalil Boubakeur, rettore della moschea di Parigi, ha parlato di «islamofobia», accusando la Carta di «voler stigmatizzare una comunità.» Non c’è da stupirsi, dato che l’islam vuole la legge islamica come fondamento dello Stato. Ma se non sopportano la laicità, che cosa fanno in un paese dove si è tagliata la testa a 150.000 preti per conquistarla con tutti i vantaggi collaterali? E’ come emigrare in Arabia Saudita e contestare l’islam. In entrambi i casi è molto meglio che la gente resti a casa sua, invece di opporsi ai valori del paese di accoglienza.
Dragor
Ma se non sopportano la laicità, che cosa fanno in un paese dove si è tagliata la testa a 150.000 preti per conquistarla con tutti i vantaggi collaterali?
Cercano di convertire i discendenti dei tagliatori delle 150.000 teste.
Cosa andavano a fare i cattolici in terra santa?
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Ma come la mettono i tuoi amici francesi con le ideologie politiche che sono esattamente come le religioni integraliste, pur non avendo una divinità trascendente?
Scritto da: Alfredo | 11/09/13 a 22:29
Mi trovo d'accordo con la tua ultima affermazione: così come mi tolgo le scarpe quando entro in moschea, allo stesso modo coloro che chiedono ospitalità nei nostri Paesi devono adeguarsi alle norme vigenti. Rimuovere le nostre consuetudini per non offendere quelle altrui mi sembra una sciocchezza bell'e buona - che però molti fanno, non sempre in buona fede. Il rispetto delle regole non deve essere un atto unilaterale, va dato e richiesto.
La laicità della scuola (e in esteso dello Stato) è poi uno dei caposaldi della nostra cultura. E sono convinto che la religione sia qualcosa che inerisce la sfera privata e non debba essere materia di studio.
Ciao Dragor, buona giornata.
P.
Scritto da: Pim | 12/09/13 a 08:00
Vorrei solo precisare che la frase : "nella scuola di Stato non c'è posto per la religione" si riferisce ai principi costituzionali francesi e non al contenuto dell'insegnamento. Ovviamente, si parla del fatto religioso nelle scuole francesi ma non da un punto di vista teologico.
Alex
Scritto da: Alex | 12/09/13 a 11:25
Alfredo, la laicità non è un'ideologia ma l'equidistanza da ogni ideologia per permettere la coesistenza civile di tutte. Non sono certo i laici che sono andati a massacrare musulmani in Palestina e che pretendono di convertire gli europei all'islam. Se oggi possiamo esprimere la nostra opinione senza paura di finire sul rogo o alla Bastiglia, lo dobbiamo anche ai tagliatori delle 150.000 teste.
Ciao, buona serata
dragor
Scritto da: dragor | 12/09/13 a 22:00
Pim, credo che in questo caso l'Italia dovrebbe prendere esempio dalla Francia invece d'insegnare la religione nelle scuole di Stato con i soldi dei contribuenti e insegnanti scelti dai preti. Questo si chiama passare con un rullo compressore sopra il caposaldo della cultura, trasformandolo più o meno in una pizza :-)
Per visitare certe moschee non mi sono soltanto tolto le scarpe ma anche messo la djellaba. Ecco lo spirito giusto. Quali che siano le tue idee, quando vai in qualche posto come turista o emigrante, ti adegui. Purtroppo qualcuno crede che debbano adeguarsi gli indigeni.
Buona serata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/09/13 a 22:18
Alex, durante il percorso scolastico di mia figlia un paio d'insegnanti ha cercato d'insegnare teologia spacciandola per storia. Uno ha perfino obbligato gli allievi a scrivere i 10 Comandamenti su un foglio bollito nel caffè, dicendo che si trattava di una ricerca sulla carta usata 4000 anni A.C. Naturalmente Dragor ha denunciato tutto.
Ciao, buona serata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 12/09/13 a 22:24