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NELLE RELIGIONI la cosa più buffa sono le “prove” che i loro sacerdoti offrono ai credenti casomai la fede non bastasse. E a giudicare dalla quantità di "prove", sembra che non basti quasi mai, per quanto sia considerato virtuoso credere contro ogni prova contraria. Come si sono inventati i miracoli per provare la divinità di Gesù e la santità di Wojtyla, occorreva inventare qualche prova anche per risollevare le quotazioni della Sindone, il famoso lenzuolo con impressa la faccia di Gesù, precipitate dopo la datazione al carbonio 14 che fa risalire il lenzuolo in questione al 1353. Prima hanno pagato Dmitri Kouznetsov, uno scienziato russo mezzo morto di fame, perché affermasse di avere ottenuto in laboratorio un ”ringiovanimento” di tessuti antichi di 13 secoli, come dire che nel 1353 hanno fatto il lifting alla Sindone che in realtà risaliva all'epoca di Gesù. Il russo (che in passato si era fatto pagare anche per sostenere tesi creazioniste) ha intascato i soldi, è corso al ristorante per riempirsi la pancia, ha recitato il copione ed è scappato negli USA dove qualche tempo dopo è stato arrestato per furto ed falsificazione di assegni bancari. Per salvare la pelle ha confessato di avere inventato tanto le tesi creazioniste che la storia della Sindone, lasciando i poveri credenti-ma-non-troppo al punto di partenza.
COSI' SONO TORNATI alla carica, senza rendersi conto che in questo modo danno ragione ai loro rivali razionalisti: credere è bene ma con le prove è meglio. Il fantoccio di turno si chiama Alberto Carpinteri e insegna meccanica strutturale al Politecnico di Torino, un'attività in cui è chiaramente sprecato perché dovrebbe fare lo scrittore di fantascienza. Infatti Carpinteri ha inventato che un terremoto avvenuto a Gerusalemme nel 33 D.C. ha provocato per compressione delle rocce un'irradiazione nucleare, cosa che spiegherebbe tanto l'impressione della faccia di Gesù sul lenzuolo che il ringiovanimento del tessuto. Ovviamente la comunità scientifica è insorta trattando il povero Carpinteri come un caso psichiatrico.
A PROPOSITO DI PROVE, questo prova 2 cose: o Wilhelm Reich aveva ragione e la religione è una malattia mentale che altera il discernimento, oppure Carpinteri lo ha fatto per soldi come Kouznetsov. In entrambi i casi la credibilità della religione (ammesso che una religione possa essere credibile) ne esce con le ossa rotte. Dopo la nuova figuraccia, gli spiritisti dovrebbero capire che non gli conviene misurarsi con i razionalisti sul loro terreno, ma c'è da scommettere che ci riproveranno. Le credenze sono dure a morire, soprattutto quando si prendono i propri desideri per realtà.
Dragor
C'est que la foi ne suffit pas, les chrétiens ont besoin de fétiches ! Quand je pense à tous les morceaux de la vraie croix qui sont dans les églises, on pourrait reconstituer une véritable forêt ! Et je ne parle pas des ampoules qui contiennent le sang du christ, les prépuces, les os, les couronnes d'épines...ecc..ecc...Tout cela est complètement macabre !
Alex
Scritto da: Alex | 19/02/14 a 09:24
C'est ça Alex. Avec toutes les reliques de sainte Réparate, patronne de Nice,on pourrait reconstituer une baleine! A croire que l'a dépiécée un cuisinier chinois...
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 20/02/14 a 12:43
Se la Sindone è autentica reliquia della morte-risurrezione di nostro Signore, allora il volto raffigurato è veritiero per definizione. Ne consegue che paragonato con l’autoritratto di Leonardo, Gesù e Leonardo da Vinci verso il termine della loro vita erano simili nel volto. Mentre se è opera umana, esiste un limite temporale per la sua creazione. L’incendio della cappella francese di Chambéry del 1532, dove era custodita e fu danneggiata, rappresenta l’orizzonte degli eventi, la data limite della sua origine. E’ quindi possibile l’attribuzione a Leonardo, per i seguenti motivi:
Il volto sindonico rimanda all’immagine di Leonardo.
Le proporzioni del corpo sarebbero corrispondenti all’Uomo Universale di Leonardo, riprodotto sul retro della moneta da un EURO italiana. Nella figura della Sindone,
una mano sembra avere le dita più lunghe dell’altra, come nel ritratto di Cecilia Gallerani. L’immagine della ferita al costato ricorda l’urlo di uno dei guerrieri al centro della Battaglia di Anghiari, come appaiono da alcuni disegni originali dei combattenti della Battaglia conservati al museo delle Belle Arti di Budapest, e nella probabile parte del cartone raffigurante la testa di guerriero conservata a Oxford, Ashmolean Museum.
La figura individuabile nella zona plantare destra sarebbe l’autoritratto di profilo dell’autore.
La Sindone e l’Autoritratto sono custoditi a poche decine di metri l’uno
dall’altro, essendosi ritrovati dopo secoli tutti e due nel centro storico di Torino. L’Autoritratto è conservato nella Biblioteca Reale e la Sindone nell’attiguo Duomo. Entrambi gli oggetti esposti, con grandi precauzioni, al pubblico solo in eventi particolari. Se è autentica reliquia-miracolo, non si può escludere a priori,
l’intenzione dell’Autore di farne un’opera d’arte paragonabile ai maestri del Rinascimento.
Nell’ipotesi che l’autore sia Leonardo, il volto di Gesù impresso sulla Sindone, sarebbe “vero” per la “magia” realizzata dall’artista. Il volto sarebbe simile a quello di Leonardo, che ne sarebbe il modello. Avrebbe realizzato l’ennesimo viaggio temporale. Un genio, consapevolmente o meno, ne avrebbe ritratto un Altro trasfigurandosi, realizzando una straordinaria icona. Tramite gli artisti la materia si farebbe verbo. Un concetto caro a Papa Paolo VI. Inoltre, se il professor Alinei ha potuto sostenere, che la Gioconda è una donna morta, ritratta come viva, un “non vivo”, nella Sindone, invece, avremmo un
Uomo vivo, ritratto come morto, un “non morto”. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.
Solleva la pietra, e là mi troverai, taglia il legno ed io sono là. Proclama Gesù, secondo il Vangelo apocrifo di Tommaso.
Scritto da: Ravecca Massimo | 16/03/14 a 20:20