No, stavolta il foot non c’entra. Ai vostri bicchieri! Ho il piacere di invitarvi a un assaggio virtuale. Insisto a dire che, nella gamma “meno di 5 euro”, i vini francesi battono quelli italiani. Parlo dei vini in vendita nei supermercati, non di quelli dell’amico vignaiolo o dello zio Giovanni che saranno anche buoni ma riservati a pochi intimi. Così vorrei farvi assaggiare i vini che, secondo me, sono i migliori compresi in questa fascia di prezzo.
E vi dico subito che vincono il confronto con i vini italiani della stessa gamma. Poiché è difficile trovare oltralpe un corrispondente del Château Desclau, dato che in Italia non c’è l’Atlantico con i suoi vini dal gusto inconfondibile, ho ripiegato su un Valpolicella, forse perché è venduto in una bordelaise, la bottiglia in uso nella regione di Bordeaux. Poi ho confrontato il Côtes-du-Rhône con un Barbera e il Saumur con un Grumello, pensando che un rosso relativamente nordico (è prodotto nella regione della Loira) corrispondesse a un vino che in Italia si produce in altitudine. Per me i francesi vincono 3 a 0. Oltre a tutto il Grumello costava un po’ più di 5 euro.
Forse ci sono dei vini che mi sono sfuggiti. Se volete, potete segnalarmi quelli che secondo voi sono i migliori italiani, specificando dove si possono comprare. I miei campioni li trovate qui sotto. Così potremo confrontarli e pronunciare un giudizio equo.
Château Desclau. Non c’è niente di meglio di un buon Bordeaux e niente di peggio di un cattivo Bordeaux. Infatti la maggior parte di quelli messi in commercio a buon mercato (che gli inglesi importano sfusi chiamandoli “claret”) sono del gros rouge, come dire che fanno pena. Sono deboli, molli, mancano di personalità, non soddisfano. Ma la regione di Bordeaux è una zona straordinaria, dove a due passi da un vigneto mediocre si possono trovare cru eccezionali. E’ questione di terra, di esposizione, di aria, in breve di quello che chiamiamo microclima. Questo è il caso del Château Desclau. Come lo assaggiate, capite che non si tratta di un vino qualunque. Una cosa vi colpisce all’istante: quel leggero gusto di funghi, di foglie sfatte che caratterizza i vini atlantici, un gusto che si fonde con un delizioso sentore di lampone, di bosco, di terra umida e grassa. Siccome viene venduto con 2 anni d’invecchiamento (cosa eccezionale in questa gamma di prezzo) il vino ha avuto il tempo di sbocciare e si potrebbe trattarlo come un vin de garde, ossia metterlo in cantina a invecchiare per un altro paio d’anni. La persistenza del retrogusto è discreta (quattro o cinque secondi), la stoffa nobile. Si capisce che è un vino della miglior regione vinicola del mondo, un parente povero ma aristocratico dei grandi Médoc. Tutta la nobiltà del Bordeaux a un prezzo contenuto.
Château Desclau, supermercati Casino, 4,30 euro.
Côtes-du-Rhône, Club des Sommeliers. Quel profumo di macchia, di spezie, di erbe aromatiche, di garrigue… ecco il Côtes-du-Rhone che nasce sulle pendici soleggiate del Rhône. Un vino aperto alle dolcezze mediterranee che, ingolfandosi lungo il corso del fiume, risalgono fino a Lyon. Il Côtes-du-Rhône, un vino à l’accent qui chante, da sorseggiare all’ombra dei platani in un’assolata piazza di Provenza, mentre il frinio delle cicale vi culla con la sua penetrante ninnananna e le vostre palpebre si abbassano inesorabilmente, appesantite dalla calura mortale del pomeriggio, permettendovi di vedere con gli occhi della fantasia i girasoli di Van Gogh. Il Côtes-du-Rhone, un vino popolare che però è cugino del primo e unico grand cru della regione, il grande Châteauneuf-du-Pape.
Côtes-du Rhône, Club des Sommeliers, supermercati Casino, 3,20 euro.
Saumur, Club des Sommeliers. Questo è un vino atipico, un rosso prodotto in una regione rinomata per i bianchi. Un rosso nordico, asciutto, fruttato, vellutato, vi accarezza il palato con una strana nota di fumo, come a evocare le nebbie che d’inverno sfumano le torri e le spire dei castelli della Loira... le nebbie che avvolgono le grandi foreste, riserve di caccia dei castellani, in cui pascolano i cervi, corrono i cinghiali, saltano le lepri e volano i fagiani.
Saumur, club des Sommeliers, supermercati Casino, 3,40 euro.
Et voilà, mi fermo qui, prima che seguiate il consiglio di Baudelaire riproposto da Guizzo e vi prendiate la sbronza (virtuale) del secolo.
Dragor
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