Non credete a chi vi dice che “non mangia niente” e non riesce a dimagrire. “Niente” è una parola molto relativa. Una volta ho assistito al pasto di un tizio obeso che diceva: “Vedi? Non mangio niente eppure non riesco a perdere nemmeno un chilo. Anzi, continuo a ingrassare.” Be’, la tavola era coperta di vivande che sono sparite tutte nella sua pancia: pasta, carne, patate, flan, pane, formaggio, dolci, tutto in proporzioni pantagrueliche. Con quella roba si sarebbe potuto sfamare una tribù del Darfur per una settimana ma per lui era “niente”. No, non date retta a questa gente. A meno che non soffrano di disturbi ormonali o psicologici, un’eventualità piuttosto rara, i grassi hanno un solo problema: mangiano troppo.
In Francia sono il 39 per cento della popolazione, nel 1992 erano soltanto il 20. Nello stesso tempo gli obesi sono passati dall’8 all’11. In Italia sono il 43 per cento della popolazione con il 15 di obesi, nel 1992 erano il 25 e il 12. Non è possibile che in 14 anni i disturbi ormonali o psicologici siano raddoppiati e questo significa che la gente mangia troppo. Perché? Semplicisissimo, perché prima mangiava troppo poco. In un suo splendido racconto, Jack London parla di un cercatore d’oro che patisce la fame per molti giorni vagando nella foresta coperta di neve prima di venire salvato da un rompighiaccio che risale l’Hudson. Una volta a bordo nella nave, il tizio s’ingozza senza sosta e giunge perfino a svaligiare la cambusa per nascondere le provviste sotto la cuccetta. I grassi si comportano esattamente come lui: reduci da secoli di fame, almeno quelli appartenenti alle classi meno privilegiate, approfittano del loro nuovo potere di acquisto per ricuperare il tempo perduto ingozzandosi con tutto il cibo che era mancato alle generazioni precedenti.
Non è un caso che la più alta percentuale di grassi si trovi nelle classi meno privilegiate, quelle che per secoli sono state più esposte alla fame. Nel Sud dell’Italia la percentuale di bambini obesi tocca il 30 per cento. Negli Stati Uniti, campioni mondiali, le persone soprappeso sono il 64 per cento e gli obesi il 31. In certi paesi grasso è bello: nell’Africa del Nord e nel Medio Oriente, dove si apprezzano le forme tondeggianti, le donne sovrappeso sono il 60 per cento mentre in certe regioni dell’Africa subsahariana l’obesità, simbolo di ricchezza, affianca la denutrizione nella proporzione del 15 per cento. Certamente non nel Rwanda, dove i Tutsi hanno sempre ostentato disprezzo per il cibo giungendo perfino a mangiare di nascosto, e dove da secoli le donne Tutsi devono ostentare una linea da top-model.
Siete obesi o sovrappeso? Il calcolo è facilissimo. Per conoscere il vostro Indice di Massa Corporea, o IMC, dovete soltanto dividere il vostro peso per il quadrato della vostra statura (m2). Per esempio, se siete alti 1,65 e pesate 55 chili, il vostro IMC è di 55 diviso 1,65 al quadrato, ossia 20kg/m2. Per gli adulti si parla di sovrappeso a partire da un IMC di 35 kg/m2 e di obesità a partire da 40 kg/m2. C’è anche un’obesità addominale a partire da un giro di vita di 80 cm per le donne e 100 per gli uomini. In questo caso dovete perdere peso e non credete alle diete miracolo, alle interminabili sedute di ginnastica, alle pillole dimagranti, a tutti gli espedienti escogitati dai ciarlatani per alleggerirvi il portafoglio e farvi scordare la soluzione più ovvia. No, dovete fare una sola cosa: mangiare di meno. Se siete ingrassati mangiando di più, dimagrirete mangiando di meno. Assicuratevi che la vostra alimentazione sia completa ma non eccessiva. E’ una legge fisica, tutto diminuisce quando le uscite superano le entrate. Provare per credere.
Dragor
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