ALLARME: negli ospedali italiani c’è il culto del dolore. Un esercito di Madri Terese fa soffrire i pazienti. Con la scusa più o meno dichiarata di “dividere la passione di Cristo”, gli emuli della santa albanese rifiutano gli analgesici a chi soffre. Secondo Costantino Benedetti, docente di Anestesiologia e terapia del dolore della Ohio State University di Columbus, italiano da oltre 30 anni negli Stati Uniti (dove è stato allievo di Giovanni Bonica, padre della moderna terapia del dolore), ogni anno muoiono 90.000 malati di cancro senza una terapia che allevii le loro sofferenze.
IL CALCOLO E' SEMPLICISSIMO: ogni anno in Italia si consumano 22 milioni di dosi di oppioidi per lenire il dolore di 60.000 malati. Ma nello stesso periodo ne muoiono 150.000 e questo significa che 90.000, più del 70 per cento, non riceve morfina e muore fra pene atroci. E parliamo soltanto dei malati terminali.
SE AL DOLORE ONCOLOGICO si aggiunge quello cronico di qualsiasi intensità e natura, secondo le statistiche il numero dei sofferenti oscilla tra il 15 ed il 25 per cento della popolazione, ossia circa 6 milioni di italiani. Gente che dovrebbe ricevere morfina ogni giorno, la riceve ogni 3 mesi. Vi sembra etico rifiutarla? Nei paesi civili non si torturano nemmeno i criminali e un dolore cronico non trattato equivale a una tortura continua.
QUESTO E' IL FRUTTO di una stupida cultura del dolore, ancora largamente diffusa in una società apparentemente edonistica. Una cultura, o meglio incultura, che situa l'Italia all'ultimo posto d'Europa per quanto riguarda la terapia del dolore. La Germania spende 7,25 euro all'anno per risparmiare le sofferenze ai pazienti, l'Italia 50 centesimi. Gratta la crosta e salta fuori questa straordinaria equazione: piacere uguale peccato, dolore uguale espiazione. Perché? Dobbiamo vivere per il piacere, nella vita non c’è posto per il dolore. Certo, ci entra lo stesso, ma dobbiamo considerarlo un’ingiustizia contro natura e combatterlo con tutte le nostre forze. Dobbiamo metterci in testa che il piacere è bene, il dolore è male. Non il contrario. Non abbiate paura del piacere, non sentitevi in colpa, se andate in vacanza non dite che lo fate soltanto per portare i bambini o per rimettervi in forma, ma per divertirvi. Come quando fate l’amore: lo fate per divertirvi, la procreazione non c’entra. Esistiamo per stare bene e infatti il nostro organismo cerca istintivamente sensazioni piacevoli cercando di ridurre quelle dolorose. Non soffrire è un diritto, quindi lo è anche la morfina.
MI RIVOLGO A TUTTI I MEDICI che per un motivo o per l’altro rifiutano la morfina ai pazienti: se potete alleviare il dolore di qualcuno e non lo fate, diventate voi stessi dei carnefici. Non lo dico soltanto io, ma anche Primo Levi.
Dragor
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