Buongiorno a tutti, mi chiamo Spritz e mi trovo sulla rampa di lancio con alcuni colleghi, diciamo circa un miliardo. Ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato. Come facevo a saperlo? Che domande, sono un archivio vivente d’informazioni e dovrei ignorarne una così importante? Come potete immaginare, sono abbastanza emozionato. E’ arrivato il mio gran giorno (o forse è notte? Qui dentro non si vede quello che succede fuori). O almeno, dovrebbe essere arrivato, perché i ragazzi dell’argano, quelli che devono tirare su la rampa di lancio, hanno qualche problema. Ogni tanto si lasciano scappare l’argano, la baracca ricade con un tonfo bestiale e il lancio viene rimandato. Be’, tanto meglio, perché potrò vivere più a lungo. Non mi faccio illusioni, so bene che soltanto uno di noi arriverà a destinazione sull’ovulo e gli altri moriranno miseramente dopo 3 giorni al massimo di sopravvivenza in ambiente ostile. Siccome siamo un miliardo, diciamo che ho una probabilità di un miliardo di essere il fortunato, anche se forse potrò ridurre le probabilità contrarie dando dei vigorosi colpi di coda e spingendo gli altri da parte. Più o meno come vincere al letto… pardon, al lotto, dev’essere un lapsus freudiano. Del resto la selezione è il destino di noi maschi. Soltanto il migliore può accoppiarsi e gli altri vanno al Creatore vergini, come succede con i fuchi che devono fecondare l’ape regina. Certo, con gli umani è diverso. Hanno sovvertito tutte le leggi della natura e si accoppiano anche i peggiori.
La spia rossa sta lampeggiando, forse è il momento di partire… crash, la rampa è caduta di nuovo! Che cos’hanno al posto delle mani, quei tizi dell’argano? Dateci dentro, altrimenti non partiremo mai. Ne approfitterò per dire qualcosa, e sono nella migliore condizione per dirlo. Non date retta a chi vi racconta che la vita umana comincia subito dopo la fecondazione dell’ovulo, sono tutte balle messe in circolazione dagli antiabortisti. E io non sono vivo? D’accordo, ho soltanto la metà delle informazioni, ma insomma… Eppure tutti accettano allegramente l’idea che moriamo, nessuno piange sulla nostra sorte, meno che mai i tizi che versano fiumi di lacrime sulla sorte degli ovuli fecondati. Sono proprio loro i più pronti a spararci nei posti più strani e abbandonarci al nostro destino, al massimo considerandoci come sporcizia da lavare via. Sono loro a drammatizzare la fecondazione come se l’ovulo fecondato fosse molto diverso da noi. Sì, diventa diverso, ma occorrerà qualche mese. Diciamo 4 come San Tommaso, anche se in seguito la Chiesa si è rimangiata tutto per mettere i bastoni nelle ruote degli abortisti e adesso sostiene che l’anima nasce al momento della fecondazione. Questa è discriminazione razzista. L’anima o ce l’ho anch’io o non ce l’ha nessuno. Comunque una cosa è certa: quei medici spagnoli che in tutta legalità (basta dichiarare che c’è un pericolo per la madre) praticano aborti anche al settimo mese di gravidanza, sono assassini, nient’altro che assassini. Uccidono umani già formati. Strano paese, la Spagna. Una volta era il paese dei bigotti, adesso vogliono fare i progressisti a oltranza e come al solito non trovano il senso della misura.
Ecco, la spia rossa lampeggia di nuovo, forse è la volta buona. Da bravi, tenete su quella rampa… sì, semaforo verde! Fuori uno, fuori due, fuori tre, c’è una probabilità su un miliardo che mi risentiate da umano, mi butto, ciaooooo!
Dragor
A Woody Allen
.
Ultimi commenti