LO ERA fino a 3 fa anni fa. La definizione di perversione sessuale non lasciava scampo: «E' considerato perverso ogni rapporto sessuale non finalizzato propriamente alla riproduzione.» Certo, un po' di perversione nell'amore non guasta. Ma come diceva un mio professore, «dev'essere l'insalata. Se diventa la bistecca, allora possiamo parlare di patologia.»
DA CIRCA 3 ANNI l'omosessualità è scomparsa dall'elenco delle perversioni sessuali. Le trovate tutte: il feticismo, il sadismo, il masochismo, l'esibizionismo, la pedofilia, la zoofilia, la necrofilia ma niente omosessualità. Un'incongruenza, visto che con la sodomia o la masturbazione reciproca non si fanno figli. Così la definizione va cambiata, perché con quella attuale gli omosessuali sono perversi.
PERCHE' LASCIARE LE COSE A META', generando confusione? Diciamolo chiaro: «E' perverso ogni atto sessuale finalizzato propriamente alla riproduzione». Così non soltanto potremo sdoganare tutti dai feticisti ai necrofili, ma metteremo sulla lista nera quei perversi che si accoppiano per fare figli. Sul pianeta siamo quasi 7 miliardi, ci vuole un freno.
E’ proprio vero che l’amore non conosce limiti? No, fra le 3 coppie dell’illustrazione a sinistra solamente quella centrale può avere figli. Si direbbe che anche la natura stia partecipando alla dilagante omofobia con basse tattiche discriminanti.
Incredibilmente, ha dotato i gay di organi sessuali uguali e non complementari, costringendo quelli che desiderano un figlio a violentare la propria natura accoppiandosi con una persona del sesso opposto. Questa è pura discriminazione. Se siete etero, vi piacerebbe andare a letto con una persona del vostro sesso? Nemmeno il ricorso alla fecondazione artificiale può essere considerato omosessualmente corretto. Che cosa c’è di più etero del connubio in provetta fra un ovulo e uno spermatozoo? Quanto all’adozione, significa ricorrere al frutto di un rapporto eterosessuale. In ognuno di questi casi una coppia gay non può vivere fino in fondo la propria omosessualità. A meno che non rinunci ai figli, ma che cosa sarebbe un matrimonio o un PACS senza la benedizione di un marmocchio?
Si potrebbe pensare che il Creatore sia omofobo, visto che ha riservato la riproduzione alle coppie etero, condannando il popolo dei gay a una potenziale estinzione. Non ci sarebbe da stupirsi, visto come ha trattato gli abitanti di Sodoma. Ma niente paura, la natura non può essere così discriminatoria. Come c’insegna Darwin, la funzione sviluppa l’organo. E’ così che le specie sopravvivono, sviluppando attraverso le generazioni gli organi indispensabili per la sopravvivenza. Nel giro di qualche milione di anni le lesbiche saranno sicuramente dotate di clitoridi capaci di emettere spermatozoi per fecondare le loro partner e i gay maschi di ovaie capaci di ricevere gli spermatozoi dei loro compagni. Soltanto a questo punto la natura avrà corretto l’omofobia del Creatore e si potrà parlare di vera uguaglianza.
Se la mia partner non ha l’orgasmo mi sento defraudato, ho l’impressione di aver lavorato per niente. Per me l’orgasmo della partner è la parte più bella dell’amplesso. Con tutta l’energia che ho impiegato per procurare l’orgasmo alle mie partner si potrebbe illuminare New York per 10 anni. In ogni caso non contate più su di me, sono sposato e fedelissimo.
Com’è noto, molte donne tendono a simulare l’orgasmo, come Meg Ryan in Harry, ti presento Sally. E’ una cosa che odio, perché me ne accorgo subito. Quando sento dei gemiti che mi sembrano falsi, di solito dico “fammi il piacere, lascia perdere.” Molto meglio una partner silenziosa e sincera che una partner rumorosa e simulatrice. L’orgasmo non dev’essere un obbligo, non dev’essere un’ossessione. Se arriva, arriva, altrimenti pazienza. Sarà per la prossima volta. Qualche volta, prima di cominciare, ho raccomandato “non simulare, d’accordo?”, e la partner mi ha risposto “nemmeno tu.” Se ci penso, mi viene da ridere, perché un uomo non può simulare: il suo orgasmo si vede. Invece nelle donne di solito non si vede, per questo ci sono in circolazione delle bravissime simulatrici capaci d’ingannare l’amante più esperto.
Niente paura, queste truffatrici hanno i giorni contati. Il dottor Barry Komisaruk, un medico americano, ha inventato una macchina capace di visualizzare l’orgasmo femminile. Si chiama IRM funzionale (Immagine per Risonanza Magnetica) e mostra il cervello della donna: quando la donna ha l’orgasmo, il cervello s’illumina come una lampadina. Niente luce, niente orgasmo. La macchina assomiglia a una grossa lavatrice nella quale dovete mettere la testa della vostra partner, lasciando fuori la parte che di solito si usa per fare l’amore. Dovrete anche fissarle la testa con una cinghia perché non si muova al momento buono, altrimenti la macchina non funziona. Poi fate l’amore e sullo schermo del computer che avete collocato al vostro fianco compare il cervello della partner. Elaborati dal computer, i dati trasmessi dalla macchina arrivano alle zone corrispondenti del cervello e in caso di orgasmo la fanno splendere come luminarie di Natale. Se le zone restano scure, niente orgasmo. Un gioco da bambini. D’ora in poi a ogni vostro appuntamento galante ricordatevi di portarvi un IRM funzionale per smascherare le simulatrici.
Il dottor Komisaruk asserisce che certe donne hanno l’orgasmo anche quando gli si toccano i seni. Be’,questo lo avevo scoperto anch’io senza bisogno dell'IMR funzionale. Qui sotto potete vedere come appare un orgasmo femminile.
Il Vaticano ha perso una grossa quota di mercato: il monopolio della creazione della vita. Chi gliel’ha rubata? Il biologo americano Craig Venter, fabbricandola prima cellula vivente artificiale. Un bacterio, spiega lo scienziato, il cui genoma è ricostruito per mezzo di “quattro bottiglie di prodotti chimici in un sintetizzatore chimico con le informazioni registrate in un computer.”
La cosa più buffa, in questa storia, sono le contorsioni del Vaticano per fare finta di applaudire cercando allo stesso tempo di non lasciarsi sfuggire il business. Così monsignor Zygmund Zimowski, presidente del Consiglio Pontificale per la Salute, saluta “una grande scoperta” contro la quale “la Chiesa Cattolica non ha obiezioni”. Ma il buon Zygmundsi affretta ad aggiungere che “per il momento si tratta soltanto di uno studio teorico”e che “soltanto Dio è creatore.”
Purtroppo per Zygmund e per gli esperti di marketing delle altre religioni, dopo 2000 anni di copyright divino il brevetto sulla creazione della vita è diventato di dominio pubblico. Un piccolo passo indietro per Dio, un grande balzo in avanti per l’Umanità.
No, la teoria dell’evoluzione non puo’ rispondere a tutto ed è una fortuna, altrimenti sarebbe una religione e non una scienza. Un argomento controverso è la differenza di dimensione fra i sessi umani. Non sto parlando degli organi genitali ma delle persone: perché le donne sono più piccole degli uomini?
Secondo l’evoluzione le donne avrebbero ogni interesse a essere altrettanto grandi, perché il passaggio della testa del bambino nel bacino è delicato e pericoloso. Perché sono più piccole, allora? Possiamo solamente fare delle ipotesi, di cui la più plausibile sembra: gli uomini mangiavano di più. Come dire che, andando a caccia, quegli sconsiderati ne approfittavano per papparsi la maggior parte della preda e lasciavano alle loro povere compagne soltanto gli avanzi. Ma oggiche la spesa ha sostituito la caccia, le donne mangiano come gli uomini e magari anche di più, pero’ sono ancora più piccole. La differenza di statura finirà per scomparire? Sarko e Carla prefigurano l’evoluzione del genere umano?
Un altro mistero è l’orgasmo femminile. Perché esiste ancora? Non essendo indispensabile per la riproduzione (a differenza di quello maschile), l’orgasmo femminile avrebbe potuto scomparire, impietosamente eliminato dalla selezione naturale. Anzi, non sarebbe nemmeno dovuto esistere. Di solito le leggi della natura non contemplano il piacere fine a se stesso. La ricercatrice Elisabeth Lloyd ha studiato una ventina d’ipotesi che dovrebbero spiegarlo: consolidazione dei vincoli affettivi,facilitazione dell’ovulazione, ritenzione dello sperma ecosi’ via. Finalmente arriva a questa conclusione: il piacere femminile “non ha una spiegazione evoluzionista” e “non sarebbe altro che “un sottoprodotto dello sviluppo parallelo degli embrioni maschi e femmine” nelle prime settimane di vita, più o meno come i capezzoli degli uomini. Cosi’, quando ci facciamo in 4 per procurare un orgasmo alla nostra compagna e lei in cambio ci stimola gentilmente i capezzoli, approfittiamo al meglio di questi sottoprodotti. Non devono essere poi cosi’ inutili, se la natura ha deciso di lasciarceli.
E ti dirò da dove vieni. Secondo uno studio dell’Università di Wurzburg, il pianto dei neonati ha già le inflessioni della lingua parlata dai genitori. Infatti il bimbo impara la cadenza e l’intonazione delle voci che sente mentre si trova ancora nel ventre materno. Studiando i vagiti di 60 neonati, la ricercatrice Kathleen Wermke con il suo team ha scoperto che il pianto riflette le caratteristiche dell’idioma parlato da mamma e papà. Per esempio, mentre i piccoli francesi piangono in “levare”, imitando in qualche modo l’intonazione crescente della lingua di Voltaire, la tonalità del pianto dei tedeschi è più bassa e ha un’intonazione decrescente.Journal Intime è orgoglioso di offrirvi in “prima” mondiale alcune trascrizionidi questi vagiti, che riflettono in modo inequivocabile la lingua parlata dai genitori.
Qual è la differenza fra Rita Clementi e tanti altri ricercatori che hanno abbandonato l’Italia? La capacità di scrivere. Pacata eppure terribile nella cruda descrizione dei fatti, la sua denuncia è uno dei documenti più impressionanti che mi sia capitato di leggere non soltanto a proposito della tragica situazione della ricerca diItalia, ma di un certo malcostume che impera nelle università. Sapevamo che in questi ambienti la raccomandazione conta più dei meriti professionali. Sapevamo che puoi fare la scoperta del secolo, ma se non hai un santo in paradiso la tua scoperta non verrà considerata “interessante”. Sapevamo che molti docenti dichiarati colpevoli per avere violato le norme dei concorsi universitari sono ancora al loro posto e continuano allegramente a violare le norme in questione. Sapevamo che non è soltanto questione di soldi, che la ricerca viene distrutta dalle lobby che usano le università come un feudo privato. Ma mi è successo raramente di vedere esposte le ragioni con tanto razionale distacco e simultaneamente con tanta furibonda amarezza. Una frase mi ha colpito in modo particolare: “Il sistema antimeritocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione.” Vorrei fare una correzione: i delinquenti che hanno distrutto la meritocrazia danneggiano tutti, non soltanto inItalia ma nel mondo intero. In questo momento qualcuno sta morendo per causa loro. Rita Clementi sta studiando l’origine genetica di alcune forme di linfoma maligno. Chi può sapere quali progressi avrebbe fatto la terapia del cancro, se quei delinquenti non avessero messo i bastoni fra le ruote ai ricercatori? Conosco bene il problema, perché una mia amica biologa ha lasciato l’Italia per lo stesso motivo. Anche lei faceva ricerche sull’origine genetica dei tumori. L’unica differenza è che se n’è andata in silenzio.
Uno scienziato francese del XIX secolo, Paul Broca, è diventato celebre con questa teoria: più il cervello è grosso, più si è intelligenti. Siccome il cervello delle donne pesa in media 180 grammi meno di quello degli uomini, ha concluso che sono più stupide. Purtroppo gli era sfuggito un particolare: le donne sono in media più leggere degli uomini, quindi è naturale che abbiano un cervello più leggero. E’ una questione di proporzioni: il cervello di un elefante pesa più di un cervello umano, ma non si può sostenere che un elefante sia più intelligentedell’uomo. In seguito Broca è stato sconfessato, ma ormai il danno era fatto: le donne sono oche.
Una psichiatra americana, LouannBrizendine, sostiene il contrario: le donne sono più intelligenti. Secondo i suoi studi raccolti in “The Female Brain” (Il Cervello delle Donne), non soltanto manifestano più intelligenza fin dalla nascita, ma sono più intuitive ed eccellenti nella risoluzione dei conflitti. E gli uomini? Hanno più senso dell’orientamento e più capacità di astrazione. Cosa che, unitamente a qualche altro particolare, li rende non del tutto inutili.
Il sogno degli ingegneri e l’incubo dei passeggeri? No, piuttosto il lavoro di un consorzio d’industrialie ricercatori coordinati dall’ONERA (Centro Francese di Ricerche Spaziali). Stanno progettando un sistema di trasporto aereo completamente automatizzato. Le compagnie chiederanno i voli a un sistema centralizzato che calcolerà le rotte ottimali per ogni aereo. L'apparecchio sarà guidato da un pilota automatico che si occuperà anche del decollo e dell’atterraggio. Il sistema sarà capace di tenere conto dei guasti e di altri eventuali problemi.
Ecco un ottimo sistema per risolvere la crisi Alitalia. Come si sono già aboliti i biglietti cartacei, aboliamo anche i piloti umani. Mettiamo al loro posto dei piloti automatici che non pretendono 10.000 euro al mese, non alloggiano in alberghi da 200 euro per notte, non si distraggono con le hostess, non sono mai stressati, non commettono errori fatali, non scioperano mai, accettano qualunque partner commerciale senza fare storie e non cantano e ballano quando falliscono le trattative per rimettere la compagnia in sesto. Secondo le stime dell’ONERA, l'ingombrante e costosa specie dei piloti umani sarà estinta fra 6 anni al massimo.
Conoscete la sindrome di Peter Pan?E’ quella degli eterni bambini che si rifiutano di crescere perché hanno paura delle responsabilità degli adulti. Preferiscono vivere nel mondo favoloso dell’infanzia, quel mondo in cui predomina il pensiero magico alimentato dalle fiabe e dalle leggende, quel fantastico pensiero cherende onnipotenti e quindi in grado di controllare le leggi della natura. “Vuoi volare?” dice Peter Pan a Wendy. "Chiudi gli occhi, pensa che puoi farcela e volerai." Allo stesso modo molte religioni dicono: “Chiudi gli occhi, pensa che non morirai e rimarrai vivo”. Questo si chiama speculare sul pensiero magico, ossia su quella sindrome di Peter Pan dalla quale siamo tutti più o meno affetti di fronte alle responsabilità della vita. E soprattutto della morte.
Il pensiero magico è da sempre legato alla morte, perché nessuno ha voglia di morire. Se la gente non avesse paura di morire, credete che circolerebbero tante storie sulla vita dopo la morte? Ecco una sindrome di Peter Pan collettiva: il rifiuto di accettare la morte. Molti credono che la morte sia il passaggio da una vita all’altra e ovviamente anche la Chiesa cattolica fa del suo meglio per alimentare questa credenza, perché gran parte del suo potere è costruito sulla paura che ispira l’ignoto e sulla presunzione di offrire un’alternativa rassicurante. L’esperienza ci dimostra che il nostro io è indissolubilmente legato alle cellule cerebrali. Se ne distruggete una parte, scompare tutta la persona registrata in quella parte. Se le distruggete tutte,scompare tutto e possiamo parlare di morte. Semplice, no? Anche troppo, e infatti il pensiero magico si ribella, affannandosi a costruire una quantità di storie per dimostrare che non è vero.
L’ultima sacerdotessadel pensiero magico si chiama Lucetta Scaraffia, membro del comitato Nazionale di Bioetica e vice-presidente dell’Associazione Scienza e vita. “La morte cerebrale non è la morte dell’essere umano”, sostiene Lucetta in un editoriale sull’Osservatore Romano. “Perciò il concetto dimorte cerebrale entra in contraddizione con il concetto di persona secondo la dottrina cattolicae quindi con le direttive della Chiesa nei confronti dei casi di coma persistenti. La giustificazione scientifica di questa scelta risiede in una peculiare definizione del sistema nervoso, oggi rimessa in discussione da nuove ricerche, che mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo.” E per mettere la ciliegina sulla torta, Lucetta conclude dando ragionea “chi sospettava che la nuova definizione di morte (non più arresto del cuore maencefalogramma piatto, come definito 40 anni fa dal Rapporto di Harvard, N.d.D) più che da un reale avanzamento scientifico, fosse stata motivata dall'interesse, cioè dalla necessità di organi da trapiantare".
Forse qualcuno dirà: “Lasciamoglielo credere, tanto non fa male a nessuno.” Invece fa male a tutti. Come dice Maurizio Mori, presidente della Consulta di bioetica: "Sulle questioni di fine vita, la Chiesa non è più in grado di dare risposte ai nuovi problemi e diffonde inutile panico. Non sapendo più come gestire le nuove tecniche e trovandosi in serissime difficoltà sul caso Englaro, preferisce gettare discredito su tutte le nuove tecnologie, venendo anche a rimettere in discussione i trapianti d'organo. L'obiettivo è chiaro: bloccare il caso Englaro e fissare barriere alla legge sul testamento biologico che sarà tanto restrittiva da essere inutilizzabile.”
COSI' NON SI DOVREBBERO PIU' PRELEVARE gli organi di chi ha l'encefalogramma piatto. Come dire che la signora Lucetta Scaraffia è pronta a sacrificare i vivi per salvare i morti.
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