journal intime

I NERI SONO PIU' INTELLIGENTI DEI BIANCHI?

   In Africa mi sono sempre dovuto sorbire questo ritornello: i neri ce l’hanno più lungo, i neri riescono meglio nello sport, i neri sono più intelligenti. E tutti lo trovavano perfettamente normale. Anche mia moglie, che è nera, continua a ripetermi la solfa (omettendo per fortuna il punto 1). Ecco perché non approvo che tutti saltino in testa a James Watson, che ha proclamato in un’intervista a The Independent che i bianchi sono più intelligenti dei neri. Elementare, Watson. Anche se non ne siamo convinti, dovremmo dargli ragione lo stesso. Per una questione di  par condicio.

   

  Invece tutti a dargli dell’infame razzista. Perché non abbiamo il diritto di tirare l’acqua al nostro mulino? Nessuno si scandalizza se un supporter della Juventus, dell’Inter o della Roma dice che la sua squadra è migliore delle altre.  Lasciateci almeno il piacere di vantarci. Sembra che siano in arrivo dei test ADN che stabiliranno con scientifica precisione chi è più intelligente e sono già cominciati i piagnistei contro la discriminazione. Visto che si misura il pene, perché non si vuole che si misuri l’intelligenza? Allora bisognerebbe abolire anche i test sul QI che molte aziende impongono a chi fa domanda di assunzione. Da una parte i cretini, dall’altra gli intelligenti. Più discriminatorio di così…

                          Dragor

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ATTO MOSTRUOSO

   “UN ATTO MOSTRUOSO contro la dignità umana.” Così monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia  per la Vita, si è espresso a proposito della decisione dell'Autorità britannica per la Fertilizzazione el'Embriologia di consentire la creazione di embrioni uomo-animale a scopo di ricerca, una tecnica inventata per risolvere il problema della scarsa disponibilità di embrioni umani. I ricercatori vogliono utilizzarli per produrre una quantità di cellule staminali utili per le cure di malattie come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer e certe forme di cancro. Se la ricerca fosse cominciata prima, forse Luciano Pavarotti sarebbe ancora vivo.

 

   CERTO, la Chiesa ha il diritto di dire quello che le pare. Ma ce l’abbiamo anche noi  e diciamo quanto segue: l’atto mostruoso contro la dignità umana non è quello di chi cerca di curare le malattie e migliorare la qualità della vita. L’atto mostruoso contro la dignità umana è quello della Chiesa che nel corso dei secoli ha sempre ostacolato la medicina approfittando del suo potere temporale, vietando lo studio dell’anatomia, proibendo la dissezione, condannando chi aveva scoperto che la peste era provocata dalle pulci, opponendosi alla vaccinazione, condannando la narcosi. La condanna della creazione di embrioni a scopo di ricerca  è soltanto l’ultimo atto mostruoso della serie.

            

                               Dragor

               

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UNIVERSI PARALLELI

     Se vi dicessero che l’universo è governato dal caso, forse non sareste d’accordo. Come, il mirabile ordine che ci circonda non è il prodotto di un’intelligenza superiore? Le orbite dei pianeti, l’organizzazione delle cellule, la struttura del DNA non sono stati concepiti da un essere supremo? Non fidatevi delle apparenze. Il cosiddetto equilibrio del cosmo è solamente una combinazione fra tutti i miliardi possibili, una semplice probabilità.

   

     Quante probabilità ha uno scimpanzé, battendo a caso sulla tastiera di un computer, di scrivere senza un errore l’opera omnia di Shakespeare? Non dite che è impossibile, perché oggettivamente niente lo impedisce. Mettiamo una su 10²² alla 10 alla 29°. Ne consegue che, se mettiamo 10²² alla 10 alla 29°   scimpanzé a battere su altrettante tastiere, almeno uno batterà l’opera omnia di Shakespeare senza un errore (poi ce ne sarà uno che la batterà con 1 errore, un altro con 2 errori e così via fino a quello che batterà soltanto errori e non imbroccherà nemmeno una parola).  Ma questo non significa che lo scimpanzé più fortunato, quello che ha battuto l’opera omnia di Shakespeare senza errori, sia intelligente. No, l’ha scritta solamente per caso.

    E Shakespeare, allora? Quello vero non ha scritto le sue opere per caso, ha eseguito un atto creativo e consapevole. Certo, qualche miliardo di cellule si è casualmente aggregato per interagire e convenzionalmente abbiamo chiamato questo insieme di cellule “Shakespeare”. Vi conviene accettare il gpverno del caso, così potrete abbandonare i vostri disperati sforzi per relativizzarlo: questo è buono, questo è cattivo…  Buono o cattivo lo avete deciso voi, non lui. La morale non piove dall’altro, sorge dal basso, anche se qualcuno la fa piovere dall’alto perché sembri più rispettabile. La morale è relativa: quello che è buono oggi sarà male domani o era male ieri e viceversa, quello che è buono qui sarà male là o viceversa. Invece il caso è assoluto. Non cambia mai, almeno nel nostro universo. Non cercate di umanizzarlo perché vi deluderebbe. Se siete buono, avete buone probabilità di essere punito come un cattivo. Se siete cattivo, avete buone probabilità di essere ricompensato come un buono. Se cercate di razionalizzare tutto questo immaginando che nella stanza dei bottoni ci sia un buono o un cattivo, vi troverete presto in difficoltà come si trova in difficoltà anche il più smaliziato dei gesuiti, degli imam o dei rabbini quando deve spiegare la presunta bontà di Dio. Non c’è bontà né cattiveria nel tizio bendato che menando fendenti con un bastone cerca di spaccare la piñata appesa a una corda e magari spacca la testa a qualcuno che non c’entra niente. Vi conviene immaginare Dio come quel tizio, piuttosto come una persona che agisce secondo una logica  umana, ma la cosa è molto meno deludente di quanto credete.

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  Perché il caso non è stupido. Anzi, è meraviglioso. Provate a riprodurre su scala cosmica lo scimpanzé che batte le opere di Shakespeare. Se lo spazio è infinito e la distribuzione della materia abbastanza uniforme su larga scala, anche gli eventi più improbabili devono prodursi da qualche parte. In particolare, c’è un’infinita quantità di altri pianeti abitati, comprese una quantità infinita di persone con il vostro stesso aspetto, il vostro nome, i vostri ricordi. L’universo si è comportato come lo scimpanzé, replicando per caso eventi già accaduti, e uno di questi eventi siete voi. Questa è il livello 1 nella teoria degli universi paralleli sviluppata da Max Tegmark, un fisico che secondo me marcherà il XXI secolo come Max Planck ha marcato il XX con la teoria dei quanta.  A differenza della maggior parte dei fisici, Tegmark distingue non un solo livello ma 4. in pratica 4 universi paralleli. E se volete vedere il vostro alter ego più vicino, dovete solamente cercarlo a 10 alla 10° alla 29° metri da voi.

   

   Il caso è Dio che passeggia in incognito, diceva Albert Einstein. Perché in incognito? Il caso è onnipotente. Se fossi Dio, sarei ben contento di firmarlo.

                

                                 Dragor

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Come saremo

       Guardate bene questo disegno. Il più alto potreste essere voi fra 100.000 d’anni, ovviamente se avrete la fortuna di appartenere alla classe superiore. Longilineo, sano, intelligente e creativo. Il mento vi sembra un po’ sfuggente? Per forza, i menti recederanno perché la gente masticherà sempre meno. La testa vi sembra un po’ grossa? Per forza, dovrà contenere più cervello.

 

   Se invece apparterrete alla classe inferiore, sarete un nano brutto, ottuso e tarchiato, come potete vedere nel secondo disegno Da che cosa dipende questa differenza? Dal fatto che la specie umana diventerà più selettiva nella scelta del partner sessuale, come sostiene il teorico evoluzionista Oliver Curry. In poche parole, i belli sposeranno soltanto i belli e i brutti soltanto i brutti, invece di mescolarsi come fanno oggi. E il risultato sarà quello che vedete sopra.

   

   Nel romanzo “La Macchina del Tempo”, scritto nel 1895, HG Wells aveva previsto questa differenza in un lontano futuro. Immaginava l’umanità divisa fra gli aristocratici Eloi e i rozzi Morlock, che poi sono gli eredi dei gentlemen e dei cockney in cui si è sempre divisa la società inglese. Gli inglesi sono classisti al limite del razzismo. In Inghilterra trovate gente pronta a giurare che un minatore del Galles e un Pari del Regno sono due specie diverse.

      

   A scadenza più breve, diciamo verso l’anno 3000, il dottor Curry sostiene che saremo alti due metri mentre la vita durerà 120 anni. Sarà in quel periodo che la specie umana toccherà il suo apogeo. Grazie alla buona salute, avremo lineamenti più regolari, corpi più atletici, la mascella più quadrata, la voce più profonda e il pene più sviluppato.  Le donne avranno la pelle priva di peli, i seni eretti e i capelli lucenti, vale a dire la maggior parte delle qualità che oggi si procurano con cosmetici e operazioni. Le differenze razziali scompariranno e una sola razza color caffelatte prenderà il posto di quelle esistenti ai nostri giorni.

 

   Pero’, ci avvisa Curry, fra 10.000 anni gli umani dovranno pagare un prezzo genetico per essersi appoggiati troppo su una tecnologia sempre più sofisticata. Viziati da gadget progettati per soddisfare ogni  loro bisogno, potranno impigrirsi come gli animali domestici in confronto a quelli selvatici. La comunicazione e l’interazione tenderanno a sparire, di pari passo con l’amore, la compassione, la fiducia e il rispetto. La gente perderà progressivamente la capacità d curarsi degli altri e di lavorare in gruppo. Diventerà più torpida e passiva. 

 

   Ci sarà anche un indebolimento del sistema immunitario causato dall’abuso di medicinali. Con il progredire dei secoli la scelta del partner diventerà sempre più selettiva e questo produrrà più disuguaglianze genetiche. L’esito più logico saranno le due sottospecie “gracile” e “robusta” simili a quelle immaginate da H.G. Wells, che vedete nel disegno più in alto.

 

   Le trovate brutte? Be’, i criteri estetici cambiano da un’epoca all’altra. Anche l’uomo di Neandarthal ci troverebbe brutti.

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                                                               Dragor

                                               

L'invasione degli ultracorpi

   Cosi' il Parlamento Europeo ha autorizzato la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Una nuova branca della medicina che spalanca straordinarie prospettive. Fra qualche anno sarà possibile rigenerare gli organi malati o addirittura sostituirli senza timore di rigetto.

                     

Vogliamo scommettere che, fra dieci o vent'anni, al minimo bobo, il cardinale Ruini e il papa (se saranno ancora vivi), pregheranno in ginocchio di essere curati (ovviamente a carico dei contribuenti), con quelle stesse tecniche che adesso stanno combattendo con le unghie e coi denti, premendo sullo Stato italiano perché adotti misure restrittive? Come faccio ad affermarlo con tanta sicurezza? Semplicissimo.

      

Vi risulta che ai nostri giorni un cardinale accetterebbe di morire di peste? Nemmeno per sogno, si farebbe imbottire di antibiotici ed eccolo lì, più sano di prima, pronto a combinare nuovi disastri. Ma nel I658 a Toulouse i preti hanno arrostito Jacques Guyon, un medico ebreo colpevole di avere scoperto che erano le pulci a diffondere la malattia passando dai topi infetti all’uomo.

 

  Vi risulta che oggi un papa accetterebbe di morire di colera? Nemmeno per sogno, anche lui pretenderebbe gli antibiotici e magari pure la flebo per reidratarsi. Però nel 1832 il papa ha spedito in galera un certo Giovanni Grazzini, medico ferrarese colpevole di avere vaccinato la gente contro il colera, opponendosi così ai disegni del Signore.

  Vi risulta che ai nostri giorni una suora accetterebbe di partorire con dolore? Nemmeno per sogno, reclamerebbe l'epidurale e guai a chi gliela rifiuta. Ma negli anni Cinquanta il papa Pio XII ha condotto una campagna insensata contro il parto indolore.

 

  E con questi esempi, tollerate ancora che quella gente faccia il bello e il brutto tempo a casa vostra? Permettete loro di abbreviare la vostra vita o in ogni caso di peggiorarne la qualità, sapendo che fra qualche anno non soltanto ammetteranno la scienza che oggi combattono, ma ne rivendicheranno la paternità? Nella patria del Rinascimento, nel tempio della Ragione?

 

  Certo che lo tollerate, e quando qualcuno ve lo fa notare, lo accusate di delirio monotematico (parole di un certo Mario all’indirizzo di Dragor). Fra i blogger c’è gente che scrive un post contro Berlusconi il mattino, un post contro Berlusconi a mezzogiorno, un post contro Berlusconi a merenda e un post contro Berlusconi la sera. Se poi soffre d’insonnia, ne scrive uno anche la notte. E credete che venga accusato di delirio monotematico? Nemmeno per sogno, tutti gli dicono bravo, sei forte, continua così che vai bene. Ma se Dragor scrive in 2 mesi 3 post per denunciare i misfatti della Chiesa (che ogni giorno da 2000 anni bombarda l'umanità con un impressionante potere mediatico), lo accusate di delirio monotematico e di altre sindromi poco rassicuranti.

 

  E sapete perché? Perché, come nel classico film americano  di science-fiction  “L’Invasione degli Ultracorpi”, nel vostro cervello c’è un minuscolo prete che vi telecomanda. Non ve ne accorgete, ma siete tutti contaminati. Ecco il risultato di secoli di propaganda clericale, ecco che cosa significa essere cresciuti in un paese dove i preti invadono ogni fase della vostra vita. Basta passare la frontiera per vedere sguardi fissi, movimenti rigidi, comportamenti programmati. Siete dei robot!

 

   Non sarebbe ora di fare appello alla vostra parte sana (se ce l’avete) e ricominciare ad agire come esseri umani? A ragionare con la vostra testa?

            

                                                                               Dragor